Anche se finalmente qualcosa si sta muovendo grazie alle promozioni casalinghe offerte da diversi gestori nazionali, abbiamo avuto modo di constatare in diverse occasioni lo scarso utilizzo della tecnologia VoIP nel nostro paese, in parte dovuta alla mancata informazione riguardo quest’ultima, in parte dovuta all’impossibilità di connettersi gratuitamente in modalità wireless alla grande rete nelle principali città italiane (situazione in parte “tamponata” dall’iniziativa FON).
Tralasciando la situazione del bel paese, dal resto del mondo arrivano dati molto confortanti per tutti i sostenitori del VoIP: in un solo anno, infatti, l’utilizzo di tale tecnologia in ambito aziendale – nonostante la congiuntura economica non troppo favorevole – è aumentato di ben il 53%, con un volume d’affari pari a 24 miliardi di dollari. Davvero impressionante.
In fondo non bisogna essere degli esperti manager d’azienda per capire il motivo di questo notevole incremento: la tecnologia VoIP permette alle aziende di aumentare in maniera esponenziale la propria produttività e ridurre i costi. Il sogno di qualsiasi imprenditore, qualunque sia la situazione di bilancio in cui si trovi la sua compagnia.
Altri dati positivi riguardano il VoIP utilizzato in ambito domestico, con una certa contraddizione circa la sua natura. Tale tecnologia è infatti nata per rompere definitivamente le barriere internazionali ed intercontinentali che pongono ancora qualche freno alla telefonia tradizionale (per i prezzi, chiaramente), un qualcosa che dovrebbe andare a nozze con il wireless. Eppure, per colpa della mancanza di infrastrutture in questo senso, il successo della telefonia sul web sta arrivando mediante un’utenza prettamente fissa (sia essa di casa o di ufficio).
Se il 2009 riuscirà a portare un altro bel +53% nel bilancio relativo a questa fantastica tecnologia, lo scopriremo tra circa un anno, intanto non ci rimane che incrociare le dita affinché tutto vada nel verso giusto, soprattutto in un paese come il nostro (dove si è sempre tecnologicamente indietro rispetto al resto dell’occidente).