Mettendo su un ipotetico piatto della bilancia i pregi ed i difetti che caratterizzano il clamoroso iPhone di casa Apple, i primi formerebbero un’altissima torre composta da migliaia di “mattoncini”, mentre i secondi un qualcosa di meno voluminoso, ma contraddistinto da un paio di “macigni” dalle dimensioni spropositate: il prezzo e le tariffe con abbonamento.
Paragoni più o menu riusciti a parte, la situazione è chiara anche a chi non può definirsi come un appassionato di tecnologia mobile: l’iPhone è sicuramente tra i dispositivi più interessanti visti finora, ma il suo prezzo ne ostacola largamente la diffusione (che comunque è alta in tutto il mondo). Ed allora, quale potrebbe essere la chiave di volta per sbloccare la situazione, visto che l’azienda della mela, come suo solito, non prevede esagerate riduzioni dei prezzi?
Secondo molti analisti, questa chiave potrebbe chiamarsi sviluppo di applicazioni VoIP, in grado di far alleggerire abbastanza la voce relativa alle spese per telefonate e messaggi, e portare quindi più utenti verso quello che – a quel punto – sarebbe il sempre più affascinante melafonino.
Analizzando lo stato attuale delle cose, è riscontrabile il molto il fascino che le innumerevoli applicazioni per il gioiellino di casa Apple hanno sull’utenza di quest’ultimo, ma è innegabile che, un’eventuale incremento esponenziale di quelle dedicate alla tecnologia VoIP, non farebbe che aumentarlo.
Peccato solo per la situazione di paesi come il nostro, dove i collegamenti ad Internet senza fili, pubblici e gratuiti, sono pressoché inesistenti, anche in tutte quelle grandi città dalle quali ci si aspetterebbe molto di più in questo senso.
Che sia ancora una volta FON la soluzione per accontentare tutti? Potrebbe anche darsi, ma dubitiamo sul fatto che i gestori nostrani possano assistere con le mani in mano ad uno scenario del genere (al contrario di quelli statunitensi, come AT&T, i cui dirigenti hanno già fatto sapere di non essere spaventati da un’eventuale “orda” di applicazioni VoIP, visti i contratti blindati).
Voi che scommettete?
Pio Alt 2 Agosto 2008 il 12:25
C’è un terzo macigno: la libertà negata.
L’iphone è l’apparecchio più chiuso dai tempi di Turing: usa il trusted computing, si possono installare solo le app approvate da apple, non si può neppure vendere e acquistare dove si vuole.
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Il costo poi è assai più alto di quello che si pensa, apple guadagna negli accordi in esclusiva con venditori e con gli operatori, guadagna per ogni app venduta o regalata.
Complessivamente costa molto più di un apparecchio comune che non è vessato da gabelle multinazionali, ma i pagamenti sono occultati bene e appare tutto normale 🙂 tanto che stiwi ha la faccia tosta di affermare che non costerà più di 200 Euro 😀 😀 😀