Sta per arrivare un cellulare che misura il CO2, finalmente ci renderemo conto delle schifezze che respiriamo?

I sempre più frequenti stop della circolazione automobilistica nelle grandi città (almeno per quanto concerne le vetture più datate), non sono che un segnale del fatto che il temibile CO2 – ossido acido formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno, principale gas serra presente nella nostra atmosfera – ha raggiunto livelli ormai insostenibili, pericolosi per la salute del pianeta quanto per quella nostra.

Al solo leggerli fanno rabbrividire i recenti dati che vedono la concentrazione di anidride carbonica nell’aria a livelli record, in tutto il mondo. L’agenzia federale degli States che si occupa dello stato del clima, degli oceani e dell’atmosfera – la “US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA)” – parla chiaro: i livelli di CO2 nell’atmosfera del nostro pianeta sono i più alti da almeno 650.000 anni, con 387 parti per milioni ed un 40% in più rispetto ai tempi della rivoluzione industriale.

Insomma, se ci fosse bisogno di un commento a questi spaventosi dati, potremmo solo dire che siamo nei guai, guai molto grossi, che in molti non vogliono affrontare, o fanno finta di volerlo fare con iniziative piuttosto blande ed insignificanti ai fini della salute ambientale globale.

Eppure forse qualcosa si sta per muovere – almeno sul campo della coscienza collettiva – grazie proprio ad uno dei nostri amati dispositivi mobili, sta infatti per arrivare un cellulare che misura il CO2.

Anchorman francese licenziato con un SMS, è questo il futuro che ci aspetta?

Come forse anche giusto che sia, il nome Patrick Poivre d’Arvor ai più dice poco o nulla. Si tratta di uno dei più famosi anchorman del panorama televisivo francese, protagonista di una singolare quanto (per lui, e forse non solo) drammatica faccenda: un licenziamento avvenuto tramite SMS.

Secondo quanto sostenuto da PPDA (questo il “soprannome ufficiale” dell’anchorman transalpino), il messaggio che gli annunciava il licenziamento è arrivato nel corso di una corrispondenza via SMS, tenutasi mentre era impegnato a seguire il torneo tennistico di Roland Garros.

Come d’obbligo in casi come questi, occorre andare con i piedi di piombo ed attendere anche la versione dell’altra parte, ma una cosa è certa: dopo tanti anni di onorata carriera in tale ambito, dal prossimo settembre, il TG delle 20 non sarà condotto più da Patrick Poivre d’Arvor, bensì dalla sua collega Laurence Ferrari.

I cellulari sono troppo difficili da usare? Tutta colpa delle false novità!

Alzi la mano chi, negli ultimi quattro-cinque anni, non ha sentito almeno un centinaio di volte la frase “questo cellulare fa anche il caffè”, diffuso modo di dire che sta ad indicare la vasta gamma di funzioni che i dispositivi mobili sono in grado di offrirci da qualche anno a questa parte. E se fossero troppe queste funzioni?

A primo acchito sembrerebbe una sorta di bestemmia verso la tecnologia e gli enormi passi fatti fino ad oggi, ma dei dati come quelli emersi da uno studio fatto in Giappone, dove l’eccessivo numero di funzioni disponibili nei telefonini disorienta in modo molto serio l’utente finale, costringendolo in molti casi a sfruttare solo una minima parte di quello che ha acquistato (spesso a caro prezzo) in quella piccolissima, sottile scatoletta tecnologica, fa riflettere non poco.

Forse il discorso andrebbe spostato sull’usabilità dei telefonini ed il modo nel quale le funzioni possono essere richiamate in ogni dispositivo, ma non v’è dubbio che arrivati oltre un determinato limite di caratteristiche si finisce col rendere meno facile la vita alle persone, soprattutto quelle che hanno poca dimestichezza con altri dispositivi tecnologici, come il computer (che, ahinoi, nel nostro paese non sono certo poche).

SMS: evoluzione o deturpamento del linguaggio?

Che ne penserebbe Dante del “nuovo” italiano?

Questioni di spazio: tutta colpa di quei miseri 160 caratteri a disposizione per ogni messaggio. Questa la motivazione ufficiale della nascita dell’italiano 2.0, quello che ogni giorno viaggia in milioni di messaggi brevi inviati tramite i telefoni cellulari (o via internet), i celeberrimi SMS (acronimo di Short Message Service, “Servizio per i Messaggi Brevi” in italiano).

L’italiano utilizzato negli SMS è quello che vede amputate gran parte delle vocali, insieme ai “colleghi” accenti, i poveri punti e le virgole “operaie”. Per farla breve, si tratta di un italiano che tende a racchiudere in 2, massimo 4 lettere ciascuna parola, e mescolare con il resto (quando anche impossibile agli occhi dei comuni mortali) qualche parola inglese, purché sia più breve della sua controparte nostrana (non disdegnando ovviamente la sostituzione dei numeri scritti come parole con vere cifre, ma quello rientra quasi nella normalità). Quindi, tanto per fare un esempio, una frase come “perché non ti trovi una ragazza?” diventa magicamente “xke nn t trovi 1 girl?” e così via.

Quasi inutile dire che sono molte le persone che, senza voler sentire alcuna “arringa difensiva”, ritengono il linguaggio degli SMS un qualcosa da vietare e far sparire quanto prima dalla testa dei giovani, ma non manca una corrente di pensiero che vede invece l’italiano 2.0 come una naturale evoluzione del nostro idioma, come accaduto negli anni anche con lo slang americano (anche se per alcuni il paragone pare troppo azzardato). Ed è a questo punto che il bivio inizia a farsi intravedere davanti a noi: gli SMS hanno portato ad un’evoluzione o un deturpamento del linguaggio?

Il VoIP approda finalmente in India, e da noi la situazione qual è?

Il VoIP (voce tramite protocollo internet) è senza ombra di dubbio una delle maggiori innovazioni tecnologiche che si siano viste negli ultimi anni, per quanto concerne la comunicazione telefonica a livello globale. Consente di eliminare centrali di commutazione, digitalizzare i dati vocali e comunicare in tutto il mondo con costi estremamente contenuti: probabilmente la sua carta vincente per eccellenza.

Come ogni innovazione di tale spessore, l’adozione della tecnologia VoIP nei vari paesi del mondo è un processo che viaggia in modo costante, ma lento, talvolta troppo lento. Esempio di questa “conquista del mondo al rallenty” è la notizia che, solo tra qualche giorno, il VoIP approderà in India, in modo legale e con il pieno consenso del Trai (Telecom Regulatory Authority of India), così come del governo locale.

Quasi inutile dire che questa rivoluzione porterà risvolti ancor più positivi ad un’economia in continua espansione come quella del vasto paese asiatico, ottimizzando i costi per le imprese ed ampliando il mercato mondiale del VoIP ad una nuova potenziale platea di oltre un miliardo di persone. E da noi invece qual è la situazione?

I cellulari sono più dannosi del fumo per la salute pubblica

I cellulari sono più dannosi del fumo. Questa la conclusione shock di uno studio effettuato da alcuni esperti, i quali hanno anche aggiunto che è necessario approntare quanto prima un piano regolatore per l’esposizione delle persone alle onde emesse dai telefonini, proprio come in tanti paesi del mondo (Italia compresa) si è fatto con il fumo delle sigarette. Così come le stesse industrie produttrici di tecnologia mobile dovrebbero far qualcosa per ridurre le radiazioni emesse dai loro prodotti che, secondo quanto rilevato dagli studi del Dr Vini Khurana, provocano più tumori del tanto bistrattato (a ragione) fumo.

I dati provenienti da questa ricerca appena pubblicata non lasciano davvero margini di dubbio: l’utilizzo ripetuto di cellulari per circa 10 anni raddoppia il rischio di contrarre un tumore al cervello. Un periodo di tempo molto breve che, sulla base di alcuni test effettuati dallo stesso Khurana, seppur breve, si è rivelato sufficiente per ottenere risultati così devastanti.

Va però detto che qualcosa si muove, infatti per la lotta contro le radiazioni dei cellulari sono già state messe in piedi alcune importanti iniziative, da parte di governi come quello francese e quello tedesco, entrambi promotori di ampie campagne di sensibilizzazione, rivolte soprattutto ai bambini, e nelle quali viene chiesto alla popolazione di non abusare dei telefoni cellulari.

LG Mobile Clubbing, divertimento nella nightlife milanese

Giovedi 17 aprile prenderà il via la prima delle serate dell’LG Mobile Clubbing, una serie di eventi che LG ha organizzato a Milano per coinvolgere il vasto pubblico della “capitale” dell’happy hour e del divertimento avvicinandolo al nuovo mondo LG Life’s Good.

I locali coinvolti attivamente nelle serate LG Mobile Clubbing saranno il Living (in zona Sempione), l’Exploit Milano (che si affaccia sulle Colonne di San Lorenzo) ed il Refeel (Porta Romana), selezionato anche come vetrina per esporre da aprile a dicembre i cellulari LG.

Vertu: ancora lusso applicato alla tecnologia mobile

Le aziende che si occupano di tecnologia e nel nostro caso specifico che ruotano attorno alla telefonia mobile o che si occupano di creare strumenti per comunicare sono sempre più vicine anche a quelle nicchie di consumatori che esigono per loro qualcosa di “diverso”, di esclusivo.

Nella nostra introduzione andiamo a fare riferimento a quella fetta di pubblico che è disposta a spendere svariate centinaia di migliaia di Dollari o Euro per avere tra le loro mani un prodotto che non troviamo nei banchi dei punti vendita.

Quella clientela di lusso, che compra su ordinazione e per la quale i grandi della telefonia possono creare prodotti su misura.

Da tempo leader in questa fetta di mercato troviamo VERTU, società corporate di Nokia che con i suoi terminali rappresenta il fiore all’occhiello del lusso applicato alla tecnologia.

Nonostante i costi spesso davvero proibitivi, questo tipo di mercato sembra non avere crisi. Gli acquisti sono frequenti, le vendite alte ed il pubblico soddisfatto.
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