Un decreto firmato il 30 dicembre dal ministro dei Beni e delle attività culturali Sandro Bondi aggiorna ed estende, a livelli mai visti in Europa, il cosiddetto “equo compenso“, ovvero la somma che i produttori di beni tecnologici devono versare alla SIAE come “compenso” della copia privata. Cioè del fatto che l’utente può usare quelle tecnologie per fare un (legittima) copia personale di cd e film acquistati.
Se fino al 30 dicembre tale balzello interessava solo i masterizzatori, ora saranno interessati anche cellulari, decoder, computer, lettori mp3: insomma, qualunque dispositivo abbia una memoria verrà colpito da questa nuova “tassa”. Insorgono consumatori, associazioni di categoria ma anche i produttori: di seguito il punto di vista di Nokia, colosso telefonico finlandese.