Blackberry cerca strade alternative


BlackBerry è alla ricerca di nuove strategie di rafforzamento. Lo ha annunciato la stessa società canadese comunicando la decisione del consiglio di amministrazione di costituire un comitato speciale incaricato di “esplorare alternative strategiche” che possano aumentare il valore e migliorare le economie di scala nella distribuzione dei prodotti BlackBerry 10.

Nokia e Symbian guidano il mercato smartphone

Il mercato della telefonia mobile, nonostante gli effetti catastrofici della crisi economico-finanziaria degli ultimi anni in vari settori produttivi, è riuscita a reggere la pressione, grazie soprattutto all’ala smartphone, vero e proprio settore trainante dell’intero mercato telefonico. Il boom dell’iPhone di Apple, la nascita di Android e la diffusione di Blackeerry anche sul mercato consumer sono alcuni dei dati da prendere in considerazione per rendersi conto dell’interesse sempre maggiore verso questo tipo di prodotti. Ma, secondo un recente sondaggio effettuato dalla nota società di analisi Gartner, il leader sul mercato, anche tenendo conto dei soli terminali avanzati, rimane solamente uno: Nokia.

Fondazione Vodafone Italia: Bertoluzzo da Fini e Schifani

Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Vodafone Italia, ha incontrato ieri Renato Schifani e Gianfranco Fini, rispettivamente Presidente del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, nell’ambito della giornata dedicata al welfare promossa dalla Fondazione Vodafone Italia. Questa Fondazione è nata dalla volontà di Vodafone di creare una struttura autonoma completamente dedicata ad attività di servizio e di solidarietà sociale che possa specializzarsi nel compiere azioni positive e disinteressate a favore di tutti e in particolare dei soggetti in situazioni molto disagiate.

In U.S.A. i cellulari diventano strumento didattico. E da noi, servono solo ai bulli?

Come al solito, mentre nel nostro paese rimaniamo impelagati in discussioni più o meno utili, il resto del mondo continua a progredire e riesce ad “ufficializzare” cose che, nonostante siano ogni santo giorno sotto gli occhi di tutti, vengono misteriosamente ignorate ad oltranza.

Ultimo, lampante, esempio di ciò è l’adozione dei cellulari come strumento didattico da parte di alcune scuole statunitensi. In fondo, basta non essere ipocriti per arrivare a tale conclusione: in teoria, l’utilizzo dei cellulari a scuola sarebbe vietato, nella realtà dei fatti, invece, la stragrande maggioranza degli studenti utilizza tranquillamente il proprio telefonino in classe (per scopi talvolta discutibili).

Ed allora, perché non trasformare questa irreversibile situazione in un qualcosa di produttivo, facendo utilizzare i dispositivi mobili ai ragazzi, non più solo per giocare, inviare messaggini o registrare video, ma per studiare o ricevere comunicazioni importanti dall’istituto scolastico?

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