Vi abbiamo parlato più volte della spinosa faccenda dell’uso del cellulare mentre si guida e come possa essere pericolosa persino una conversazione con l’auricolare o il vivavoce, ma c’è chi si è spinto oltre e grazie ad un articolo sul quotidiano per antonomasia, il New York Times, ha vinto nientemeno che l’ambitissimo Premio Pulitzer 2010.
sicurezza stradale
eCall: gli operatori di telefonia mobile hanno detto si
Si era parlato il mese scorso dell’adozione volontaria di “eCall“, la nuova tecnologia di comunicazione a bordo degli autoveicoli, che potrebbe permettere di salvare 2 500 vite all’anno, e ora arriva il pieno sostegno del settore della telefonia mobile europea alla diffusione del dispositivo automatico europeo di chiamata di emergenza installato a bordo degli autoveicoli. Con la firma del protocollo di intesa dell’UE sulla realizzazione di eCall su scala europea, i rappresentanti dell’Associazione GSM hanno ribadito il loro impegno per l’adozione di questa tecnologia salvavita.
Il direttore dell’Associazione GSM Europa, ha firmato il protocollo di intesa eCall a nome del settore delle comunicazioni mobili. Presente in 219 Paesi, l’Associazione GSM raggruppa quasi 800 operatori mondiali di telefonia mobile e oltre 200 imprese, tra cui produttori di telefonini, imprese di software, fornitori di internet e di apparecchi e imprese dei settori dei media e dello spettacolo.
eCall: l’Unione Europea stringe per l’introduzione del servizio
Ultimo appello da parte della Commissione Europea verso tutti i paesi dell’Unione affinché accelerino l’adozione volontaria di “eCall“, la nuova tecnologia di comunicazione a bordo degli autoveicoli, che potrebbe permettere di salvare 2 500 vite all’anno. Quando un’auto ha un incidente grave, il sistema eCall compone automaticamente il 112, il numero unico d’emergenza europeo e comunica la posizione del veicolo al servizio d’emergenza più prossimo. In tal modo è possibile dimezzare i tempi d’intervento dei soccorsi, ridurre la gravità delle ferite e salvare la vita di persone che non sanno o non sono in grado di dire dove si trovano.