Sono ormai lontani anni luce i tempi in cui ci si doveva spostare di qualche metro per “prendere meglio” e non perdere pezzi di una frase durante una telefonata. A parte qualche zona ancora non completamente coperta da certi operatori ormai il nostro paese è coperto quasi totalmente ed essere “senza campo” è ormai quasi sempre un ricordo lontano. Ma ci sono dei momenti in cui potrebbe accadere che le linee telefoniche non siano raggiungibili, ad esempio dopo un terremoto. Cosa fare nel caso le celle non ci sono proprio? Ci potrebbe aiutare una ricerca.
ricerche scientifiche
La suoneria del cellulare fa “trillare” un campanello nel cervello
Il business mediatico delle suonerie ha stancato un po’ tutti, non passa giro di pubblicità che non ci sia un gattino, una mucca o un’improbabile altra creatura antropomorfa che canta la hit del momento storpiandola in varia maniera. Le suonerie hanno un business elevato nonostante il tempo perché è una delle prime personalizzazioni a cui sottoponiamo i nostri telefonini. Chi di noi non passa in rassegna tutte le suonerie del nuovo cellulare prima di scegliere quella preferita? Per non parlare di tutti coloro che utilizzano applicazioni dedicate per poter scegliere un MP3 della propria libreria musicale come suoneria. Alcuni ricercatori hanno scoperto il motivo di tale interesse ed attenzione verso questa “mania“.
Telefonare mentre si è in auto riduce le prestazioni di guida
Tempo fa abbiamo avuto modo di vedere come, secondo la compagnia assicurativa americana Highway Loss Data Institute, gli incidenti in auto non sono diminuiti dopo l’obbligo di utilizzo di vivavoce ed auricolari. Ora un nuovo studio rincara la dose secondo la quale avere una conversazione telefonica, seppur con entrambe le mani salde sul volante, distrarrebbe non poco il conducente al punto che solo il 2,5% degli automobilisti sarebbe in grado di mantenere una guida sicura.
L’uso del cellulare potrebbe aiutare la lotta all’Alzheimer
Per quanto possa suonare strano, secondo una recente ricerca scientifica i nostri telefonini potrebbero non solo aiutarci a sviluppare la memoria, ma addirittura combattere il morbo di Alzheimer. E non stiamo parlando di aiutare la ricerca con i classici SMS di beneficenza.