Giorni fa Apple ha presentato ufficialmente i suoi due nuovi modelli di iPhone, il 5C e il 5S.
Tra le numerose innovazioni che i due nuovi modelli di melafonino portano con sé il 5S può vantare la presenza dell’innovativo processore A7 a 64 bit.
Il nuovo iPhone 5S presentato ufficialmente da Apple questo martedì è dotato di un innovativo processore A7 a 64 bit. La novità è davvero molto interessante e proprio per tale ragione Samsung ha deciso ed ha fatto sapere che non resterà a guardare.
Nel corso delle ultime ore, infatti, l’azienda sudcoreana si è rivolta al Korea Times ed ha anticipato che i suoi prossimi smartphone utilizzeranno, al pari del nuovo modello di iPhone, un processore a 64 bit.
ARM ha presentato il nuovo processore Cortex-A7, una unità che fissa nuovi standard di potenza specifica ed efficienza energetica e che si rivolge specificamente agli smartphone di fascia medio-bassa. Il Cortex-A7 è frutto di un lungo lavoro di affinamento tecnologico, è realizzato con un processo produttivo a 28 nm e sarà disponibile in configurazione single-core o multi-core fino a 4 unità di calcolo. Il singolo core è incredibilmente compatto con una superficie di appena 0,45 mmq.
I processori che utilizzeranno l’architettura Cortex-A7 offriranno prestazioni del 50% superiori all’attuale generazione Cortex-A8 ma allo stesso tempo garantiranno una efficienza energetica 5 volte volte superiore. Per rendere l’idea dei vantaggi che la nuova architettura apporterà nel mercato, ARM ha spiegato che i chip Cortex-A7 permetteranno già nel 2013 di portare sugli smartphone da meno di 100 dollari le stesse prestazioni che oggi sono fornite dai modelli da 500 dollari. Proprio la fascia medio-bassa del mercato sarà quella di riferimento per i nuovi processori della società di Cambridge che guarda in questo senso con molto attenzione anche ai mercati emergenti.
Qualcomm ha introdotto sul mercato il nuovo System on Chip Snapdragon S4, una unità di calcolo dedicata espressamente a smartphone e tablet pc ad alte prestazioni. Il salto generazionale introdotto dallo Snapdragon S4 è sottolineato dal passaggio al processo produttivo a 28 nm che introduce sostanziali incrementi di potenza ed una maggiore efficienza energetica rispetto ai precedenti chip realizzati a 45 nm.
Cuore della nuova famiglia SoC di Qualcomm sono i processori Krait che a seconda dei modelli operano a frequenza di clock tra 1,5 e 2,5 Ghz. La società ha in programma diverse configurazioni che comprendono unità a singolo, doppio e quadruplo core. Verosimilmente i processori single core e dual core saranno destinati agli smartphone mentre i più performanti quand core saranno destinati prevalentemente al mercato dei tablet. Tutti gli Snapdragon S4 multicore presentano una gestione asincrona delle unità di calcolo che permette dinamicamente di disattivare uno o più core quando la richiesta di potenza di calcolo è limitata. Questa soluzione permette una riduzione dei consumi tra il 25 ed il 40% rispetto ad una gestione sincrona dei core.
Gli smartphone hanno registrato negli anni una costante espansione del campo di impiego trasformandosi da cellulari evoluti in dispositivi polivalenti con applicazioni che spaziano dalla produttività aziendale al cloud computing, dalla gestione documentale al gioco. Di pari passo con l’aumento delle funzione è cresciuta l’esigenza di disporre di hardware potente e facilmente espandibile seguendo una tendenza già vista nel mondo dei personal computer. Una suggestiva risposta a questa fame di potenza di calcolo è stata presentata da Adapteva, un piccola startup del Massachusetts che impiega in modo stabile solo 5 dipendenti ma che allo stesso tempo si è ritagliata la buona reputazione di avanguardia tecnologica.
Adapteva ha svelato il nuovo Epiphany IV, un chip evoluto a 64 core che ha il potenziale per far fare un balzo prestazionale notevole a smartphone e tablet PC. Epiphany si configura come coprocessore per l’unità di calcolo principale; il CEO di Adapteva Andreas Olofsson spiega che Epiphany non costituisce una alternativa ai processori Intel o ARM ma si propone di affiancarli. La soluzione ideale secondo Olofsson sarebbe quella di integrare il chip Epiphany in un sistema SOC (system-on-chip).