È passato già qualche giorno dal lancio dell’iPad, l’Internet tablet della casa produttrice Apple. Un prodotto che ha dominato i principali mass media ma che non ha ancora convinto appieno una parte consistente dell’utenza. La tavoletta del gruppo commerciale californiano è un ottimo prodotto ma, secondo molti, non apporta delle novità sostanziali rispetto al suo gioiellino di punta, ovvero l’iPhone. L’iPad, quindi, è una sorta di “melafonino ingigantito”, con tutti i suoi numerosi pregi ma anche difetti, dal multitasking al blocco Bluetooth, passando anche da un sistema operativo mobile che, nonostante sia molto buono, è sprovvisto di alcune features essenziali per rendere davvero differente il device.
problemi
Apple parla degli iPhone esplosivi
I casi che abbiamo narrato questa estate ed a partire dallo scorso Aprile, dove si parlava degli “iPhone ad orologeria” sembrano essere stati presi in considerazione da Apple, al punto che è cominciata ad arrivare qualche risposta.
Ricordiamo brevemente che ad Aprile, a Giugno ed in ultimo caso quello di Agosto, si sono verificati dei casi in cui gli iPhone di Apple sono esplosi semplicemente facendo…nulla.
iPhone 3GS bianco: problemi di surriscaldamento
L’immagine proposta qui sopra ha dell’incredibile: ecco cosa può accadere ad un nuovissimo iPhone 3GS bianco dopo un lungo utilizzo come navigatore satellitare. Sembra proprio che il melafonino, surriscaldandosi, abbia scolorito il bianco della scocca posteriore generando quelle antiestetiche macchie. Che la scocca in plastica di iPhone non sia esente da problemi di cedimento non è una novità ma questa decolorazione batte tutti i problemi precedenti. Sempre che sia una storia vera. Cosa mai dirà l’assistenza di Apple?
IEA: cellulari e devices portatili una delle maggiori cause dello spreco energetico
Il cellulare è uno dei mezzi con cui si sta mettendo in ginocchio il pianeta? Detta così sembra quasi una battuta, un qualcosa di fantascientifico, e invece sembra proprio che il telefonino, insieme ad altri prodotti portatili divenuti parte di noi da anni, come lettori musicali, MID, palmari, HD portatili, ecc…siano una delle cause dello spreco energetico attuale. Ad affermare questo è la IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, in un rapporto pubblicato qualche giorno fa’. La crescita sempre maggiore della produzione di dispositivi ad uso personale e domestico, insieme ad una domanda sempre più esigente, comporterebbe, secondo l’Agenzia, un vertiginoso aumento dei consumi energetici.
Ogni prodotto necessita di una carica per poter funzionare e la diffusione planetaria di questo tipo di oggetti, ma soprattutto le cattive abitudini, sia nella produzione che nelle scelte degli individui, rischia di vanificare gli sforzi fatti finora per arginare il problema dello spreco dell’energia. Si ipotizza, addirittura, che entro il 2030 si triplicherà la percentuale di tali consumi e, di conseguenza, si assisterà ad un aumento delle emissioni di anidride carbonica nell’aria che aggraverà i problemi già seri in termini di salute ambientale e sociale.
BlackBerry Storm: per RIM non è un flop
In un articolo di ieri abbiamo parlato del BlackBerry Storm e di come il primo dispositivo touch screen della serie di punta di Research In Motion non sia riuscito in nessun modo ad intaccare il potere pubblicitario e commerciale del suo diretto concorrente, l’iPhone 3G di Apple. Molti hanno interpretato i 500 mila dispositivi venduti come un mezzo flop del terminale, considerato non adatto ad un confronto alla parti con il melafonino californiano. Ma nel pezzo pubblicato ieri da ioChiamo.com c’è un’inesattezza di fondo che è molto difficile riuscire a provare con facilità: abbiamo detto, infatti, che il mezzo milione di Storm commercializzato è sotto le aspettative iniziali dell’azienda nord americana.
A quanto pare, invece, non è cosi: Research In Motion si è espressa al riguardo, affermando che il numero dei pezzi venduti è in linea con i dati “normali” per dispositivi di questo tipo e che, quindi, non si tratta di un insuccesso, né di un risultato inferiore alle previsioni. Resta da vedere quale sia il metro di giudizio e quali siano i dati “normali” citati da RIM, in un mercato assolutamente eterogeneo come quello odierno.
T-Mobile G1: Android mostra le prime lacune?
Sono passati pochissimi giorni dal lancio ufficiale negli USA del T-Mobile G1, il primo telefono cellulare al mondo a vantare il titolo di “Google Phone” poiché Android, che come sapete è il suo sistema operativo, è il nuovo prodotto dell’azienda della “grande G”. Presentazione in grande stile e un buon interesse da parte degli utenti americani: insomma, il lancio del nuovo prodotto è stato positivo anche se non ai livelli di ciò che avvenne al lancio del primo telefono cellulare di Apple, iPhone. Gli utenti sono entusiasti di questo nuovo prodotto, anche se i primi bug che appaiono sembrano di grande importanza: pare infatti che molti possessori del T-Mobile G1 non riescano a ricevere le proprie E-Mail.
iPhone per il business? No, grazie
L’iPhone, negli ultimi mesi, ha raggiunto dati di vendita oltre le aspettative in molti paesi mondiali e negli States la quota di mercato è cresciuta di circa il 17 %, portando il melafonino al secondo posto dei terminali più venduti (superato soltanto, quasi a sorpresa, dalle vendite del buon “vecchio” Motorola Razr V3).
Una delle maggiori critiche rivolte contro il melafonino, però, riguarda la sua natura rivolta più verso il consumer e, quindi, non adatta ad un’utenza business e manageriale. Una veste che Apple cerca in tutti modi di togliersi di dosso, cercando di convincere anche il target aziendale a dotarsi di iPhone per un utilizzo professionale.
Peccato, però, che il melafonino pecchi di mancanze abbastanza serie e certamente non conformi ad un terminale aziendale, che avrebbe bisogno di maggiore sicurezza rispetto ai “normali” telefonini. Una delle ultime anomalie del touchscreen device della casa di Cupertino è legata all’utilizzo del terminale in modalità emergenza e agli sms, due aspetti apparentemente indipendenti l’uno dall’altro e che, invece, si trovano in rapporto conseguente.