WhatsApp su PC? Ci prova un progetto OpenSource


Recentemente i vertici di WhatsApp hanno chiarito che una versione desktop dell’applicazione non è tra le priorità di breve termine. L’interesse per un software in grado di portare la socialità e l’immediatezza di WhatsApp anche sui sui “classici” computer resta comunque molto elevato ed il tema è ampiamente dibattuto.

Hp, WebOS verso l’open source e nuovo tablet nel 2013


Il sistema operativo WebOS avrà una seconda possibilità. Alcune settimane fa HP aveva annunciato la sospensione di tutti i progetti riguardanti smartphone e tablet basati su WebOS. Si temeva quindi che anche il sistema operativo fosse destinato a seguire analoga sorte con un progressivo abbandono in parallelo con la fine della produzione dei modelli attuali. Ora però si apre un nuovo scenario come ha confermato il CEO di Hewlett Packard Meg Whitman annunciando che la società ha deciso di adottare per WebOS una nuova filosofia di sviluppo di tipo open source.

Qualche ulteriore dettaglio su questa svolta è arrivato da una intervista di TechCrunch a Whitman e al membro del board direttivo di HP Marc Andreessen. Il duo di HP ha ribadito anzitutto l’apprezzamento di cui gode WebOS all’interno d’azienda e ha spiega come alla fine si sia individuata nella strategia open source la soluzione migliore per lo sviluppo del sistema operativo. Hewlett Packard ha confermato anche che in questa nuova collocazione di WebOS intende svolgere un ruolo attivo contribuendo allo sviluppo della piattaforma ed investendo economicamente su di essa.

Symbian non è open source!

Fermate le rotative, abbiamo frainteso tutti le intenzioni di Nokia! Ricordate il post sul blog ufficiale di Symbian in cui la Casa finlandese aveva annunciato “We are open“? Tutto frainteso. Quel “siamo aperti” non significava che Symbian era diventato completamente open source (come mezzo mondo aveva creduto) ma che il sistema operativo nokiano è semplicemente “aperto per il business“.

Lo sappiamo, sembra un pesce d’aprile in ritardo ma a quanto pare non è così. L’ultimo post sul blog di Symbian precisa chiaramente che il modello “aperto e diretto” di Symbian è stato disegnato per “permettere a Nokia di continuare a lavorare con gli OEM giapponesi e una relativamente piccola comunità di collaboratori per lo sviluppo della piattaforma con cui abbiamo già lavorato“.

Symbian diventa open source a tutti gli effetti

Quando nel 2009 acquistò il sistema operativo, Nokia rese una parte di Symbian open source promettendo di rendere pubbliche altre parti del codice sorgente del sistema ad intervalli regolari. Ora, l’accordo Nokia-Microsoft ha cambiato tutte le carte in regola, il gruppo finlandese ha deciso di abbandonare i suoi vecchi sistemi operativi a favore di Windows Phone 7, e il processo di “opensourcizzazione” di Symbian ha subito una brusca accelerata.

Sul blog ufficiale di Symbian, Nokia ha infatti annunciato che “quasi tutto il codice sorgente (di Symbian) è stato caricato sul sito collab.symbian.nokia.com. Rimangono solo alcuni file sorgente, strumenti e documenti che saranno caricati nel corso delle prossime settimane“.

Applicazione su smartphone: meglio se Open Source

 

Secondo quanto dichiarato in questi giorni da Wired, le applicazioni su smartphone sono il futuro del mercato del software. Quello che non bisogna fare però è chiudersi. Ovviamente parliamo di una chiusura del codice. Questo perchè dalla presentazione delle applicazioni che lavorano su Internet, tenendo solo installato il client sul proprio device, comincia la provocazione della chiusura del futuro della applicazioni, dove ognuno vuole tirare acqua al proprio mulino senza condividere nulla con nessuno.
Apple è il caso studiato per eccellenza. La “chiusura” dei suoi ambienti, fatta solo su partnership con aziende dalla quale la società di Cupertino può ricavare benefici e profitti, la sta rendendo malevola agli occhi degli utenti che stanno diventando sempre più propensi a cedere al free ed all’Open Source.

Nuova ROM Symbian per il multi-tasking

 

Dopo una serie di battaglie legali, il febbraio scorso la Nokia ha dovuto rilasciare il codice sorgente del suo sistema operativo mobile Symbian. Il sistema operativo più amato dagli utilizzatori di telefoni cellulari, è diventato quindi open source a tutti gli effetti. Non appena ciò è accaduto, ovviamente gli hacker di mezzo mondo si sono messi a “smanettare” con il codice facendo personalizzazioni a destra ed a manca.

Tra le versioni che si trovano on line, che hanno riscosso maggiore successo, sicuramente c’è quella dell’Hacker Hyp3rX, che ha sviluppato una sua ROM personalizzata che riesce a gestire ben 62 applicazioni in multi-tasking.

MeeGo: Nokia ed Intel unite per un progetto open source

Dal Mobile World Congress di Barcellona arrivano le prime notizie e mentre tutti si aspettavano particolare rilievo ad una marea di nuovi dispositivi delle numerose aziende presenti, ecco che Nokia ed Intel sorprendono tutti con un comunicato di un progetto che li vede partner in qualcosa che nessuno si aspettava.

Motorola: bufera sul divieto di installare ROM nel Milestone

Motorola è senza dubbio una delle aziende storiche della telefonia mobile, che ha contribuito a diffondere e rinnovare il settore, con dispositivi e concept davvero interessanti. Negli ultimi anni, però, l’azienda ha perso terreno, trovandosi talmente “vecchia” e incapace di rinnovarsi rispetto ai competitors, da far pensare ad una fine ingloriosa per il gruppo. Le nuove scelte commerciali, l’adozione di Android e il suo impegno nel mercato dei terminali touchscreen, contenendo i costi e le spese inutili, nonché puntando molto sui mercati emergenti, ha reso l’azienda più forte e gli ultimi risultati commerciali sono una conferma della piccola ripresa del gruppo.

Samsung punta tutto su Bada

La Samsung Electronics, ha annunciato dalla Corea che sta per lanciare sul mercato un nuovo sistema operativo mobile open source per i suoi smartphone, ed ha tenuto a precisare che sarà realizzato tutto “in casa”. Infatti gli informatici della Samsung, stanno realizzando questo nuovo sistema operativo che avrà come nome in codice Bada già negli uffici della stessa.
Il nome del prodotto software, secondo quanto dichiarato, deriva dalla traduzione coreana di Oceano e l’OS vuole proprio entrare nel grande “oceano” dei sistemi operativi per sfidare Android e LiMo.

Questo software è stato sviluppato con degli standard open source riconosciuti universalmente, per permettere a tutti gli sviluppatori di utilizzare i contatti, le utility ed anche per dare la possibilità ad altre software house di sviluppare features ed applicativi installabili su questo devices.

Motorola Android Cliq guarda ai social network

Motorola ha deciso di tornare in gioco partendo da Google Android e dall’Open Source. Tutto questo torna utile agli utenti ormai fidelizzati utilizzatori delle funzionalità di Google. La sfida principale di Motorola Cliq è basata sul confronto con il Palm Pre basato su webOS.
Ecco che quindi subito dopo HTC, OPhone (il marchio di China Mobile) e Samsung, anche Motorola arriva a decidere di utilizzare il sistema operativo con un servizio integrato che si chiama MotoBlur.

Symbian si avvicina all’open source

 Il rinomato sistema operativo per dispositivi Nokia comincia ad aprirsi all’open source. In questi giorni è stato reso accessibile, a sviluppatori e utenti, il codice riguardante le tecnologie di sicurezza. La licenza con la quale è distribuito è la EPL. Niente più SFL per il futuro quindi. In un periodo come questo dove Google cerca di conquistare tutti, anche con sistemi operativi Android per cellulari, Symbian risponde con una lenta trasformazione al “sorgente libero”.

Asus: primo device Android nel 2009?

Torniamo a parlare del rapporto tra la telefonia mobile e le grandi case produttrici operanti nel campo dell’informatica. Come la taiwanese Asus, ad esempio, che non è nuova nel settore mobile, mostrando da tempo il suo grande interesse verso tale tecnologia, con dispositivi estremamente interessanti. Secondo le indiscrezioni diffuse sul Web in questi giorni, l’azienda sarebbe interessata a realizzare uno smartphone con il nuovo sistema operativo Android. Un’interesse che dovrebbe tradursi in una release con il software open source in questione entro il primo trimestre del prossimo anno.

Per ora il colosso asiatico non ha rilasciato ancora nessuna dichiarazione sul device e sulla data precisa del lancio (a quanto pare, però, il terminale verrà commercializzato nel solo mercato taiwanese). Ma è comunque un ulteriore segnale di come il sistema operativo stia crescendo notevolmente, almeno sulla carta, tra le principali case commerciali.

T-Mobile G1 con Android esordisce negli USA

E finalmente anche il Google Phone è arrivato! Il primo dispositivo mobile dotato di sistema operativo Android ha fatto il suo ingresso sul mercato statunitense nella giornata di ieri, dopo la sua presentazione ufficiale di qualche settimana fa’. Un terminale che non è solo un cellulare, è una nuova concezione, è una speranza per il mondo open source planetario. Nei giorni scorsi si è parlato molto del touch screen device patrocinato dal motore di ricerca più utilizzato del mondo: i paragoni con il suo presunto diretto concorrente, iPhone 3G di Apple – il quale, intanto, sfiora quota 7 milioni di pezzi venduti – si sono sprecati. Francamente, però, molte di esse sono state discussioni abbastanza superficiali e legate quasi ad una questione puramente estetica piuttosto che sostanziale: iPhone 3G ha dalla sua parte il design, la forza del simbolo Apple, sinonimo di qualità di realizzazione e di tanta multimedialità.

G-1: alcuni lati positivi e negativi

Carissimi lettori, come già saprete ieri pomeriggio negli States il primo cellulare con sistema Android ha fatto la sua prima comparsa ufficiale. Considerato uno dei maggiori antagonisti dell’iPhone 3G, il G-1 – cosi è stato chiamato, lasciando pensare a future release di questo tipo – il Google Phone esordirà il mese prossimo sul mercato statunitense e su alcuni mercati del vecchio continente.

Prime impressioni? Beh, è difficile riuscire a formulare qualcosa di definitivo basandosi sulle poche ore dedicate al prodotto, ma si può tranquillamente fare il punto della situazione, evidenziando sia i lati buoni che quelli negativi dell’atteso Dream prodotto dalla High Tech Computer. Ovviamente uno dei punti a favore del G-1 è senza dubbio il sistema open source Android.

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