L’idea è venuta a Mirco Bettelini che dedica l’applicazione alla madre , scomparsa a settant’anni per un tumore al seno. Si tratta di iGyno, un’applicazione per possessori di iPhone, sviluppata in collaborazione con l’Associazione Italiana Ginecologi. Con questo non si può certo pensare che un’applicazione per dispositivi mobili possa sostituire la visita da un medico specialista. È solo un metodo attraverso il quale è possibile monitorare e controllare le proprie abitudini e tutto ciò che riguarda l’universo femminile. iGyno è disponibile al costo di 0,79 euro per coloro che possiedono iPhone , iPod Touch e iPad con un firmware 4.0 o superiore. Potrete scaricarlo da questo link .
medicina
Il cellulare può aiutarci quando abbiamo il mal di testa
Purtroppo siamo ancora lontani dagli anni in cui – ipoteticamente – tra i moduli integrati nei cellulari troveremo quello che emette delle onde particolari atte a lenire i nostri mal di testa, ma la tecnologia dei nostri giorni può aiutarci ugualmente. E, anche questa volta, coadiuvata dall’onnipresente telefonino.
Il nostro cellulare e una pillola microchip per tenere monitorata la nostra salute.
Gli scienziati stanno lavorando ad una speciale pillola che contiene un microchip grande quanto lo spessore di un capello. Una volta ingerita potremo tenere monitorato il nostro stato di salute attraverso il nostro telefonino ed un programma apposito dato che la tecno-pillola sarà in grado di comunicare verso l’esterno tutta una serie di informazioni con un sistema di trasmissione dati wireless.
CAALYX: l’innovazione medica passa per lo smartphone
CAALYX è un progetto di ricerca che significa “Complete ambient assisted living experiment“. Questo è finanziato dalla Unione Europea e tutti i partner che ne hanno aderito stanno lavorando tutti insieme per cercare di sviluppare un sistema (prototipo ovviamente) per monitorare a livello domiciliare con il semplice utilizzo di uno smartphone tutti i problemi che le persone bisognose di aiuto possono avere.
Una nuova tecnologia di tipo follow-up con un costo di 1,8 milioni di euro che vede la possibilità di migliorare la vita di chi non è completamente autonomo grazie all’utilizzo di uno smartphone collegato ad una centrale.
Il telefonino al servizio della medicina
In contrapposizione a tutti gli articoli che abbiamo letto in cui la domanda “il telefonino fa male alla salute?” capeggiava a grandi caratteri ma la risposta restava sempre un punto interrogativo, da un’ufficio dell’Asl italiana ci arriva una notizia che pone i nostri amati cellulari sotto una luce completamente nuova e… umanitaria!