I telefoni GSM sono a rischio per via di una falla di sicurezza, riferisce un hacker

L’intero mondo della telefonia è a rischio hacker. La rete GSM, come quella garantita da Vodafone, TIM e Wind in Italia, è vulnerabile ad una nuova ed importante falla di sicurezza che potrebbe consentire agli hacker di inviare messaggi di testo o di effettuare chiamate da remoto.

Un pericoloso attacco che mette a rischio il credito telefonico e i conti in banca di milioni e milioni di utenti sparsi in tutto il mondo.

A caccia di avventure con Atmosfear

È già disponibile nell’Apple Store per iPhone, iPod Touch e iPad e molto presto lo sarà anche nell’Android Market, Atmosfear è un gioco sorprendente. Il produttore è Applix srl. Le dimensioni del gioco sono intorno ai 76 MB e potrete scaricarlo gratuitamente da questo link.  Il protagonista dell’applicazione è un hacker il cui compito sarà quello di avventurarsi nel mondo del business per poter indagare e rubare i segreti aziendali più nascosti.

Windows Phone 7: le protezioni del MarketPlace scavalcate da un’applicazione

Un hacker e sei ore di tempo libero. È bastato questo per mettere in ginocchio le protezioni del MarketPlace di Windows Phone 7 e rendere inutili i meccanismi di DRM (Digital Rights Management) in cui sono “incatenate” le sue applicazioni.

Tutto merito di FreeMarketplace, un software per Windows creato da uno dei ragazzi di “WPCentral” che permette di ricercare e scaricare le applicazioni per Windows Phone 7 (anche quelle a pagamento) su qualsiasi PC o smartphone con Windows Phone 7 sbloccato. Se non ci credete, date pure uno sguardo al video dimostrativo che c’è qui sotto.

Arrivano sempre più App infette

 

Il mondo delgi smartphone è diventato uno dei principali ambiti di business diffuso. Come ogni cosa che si diffonde tra la massa a macchia d’olio, ha dei pro e dei contro, tra cui quello dei possibili attacchi hacker. Oggi parliamo dell’ultimo rapporto smistato dalla X-Force Research and Development team della IBM, che parla di sicurezza in rete attraverso gli smartphone.
Secondo il team di cui sopra, il mondo delle App sarebbe il primo contatto diretto tra gli hacker e gli utenti, che sfruttano i canali di comunicazione via rete delle stesse per accedere ai dati personali. Esempio più semplice è quello che vede gli hacker intrufolarsi sempre più spesso nella connessione dati deli utenti. Tutto questo perchè gli smartphone stanno diventando sempre più vicini a piccoli netbook e permettono di contenere sempre più dati ed informazioni interessanti.

Android su iPhone? Yes, we can!

Siete stanchi del sistema operativo di iPhone, delle sue tantissime applicazioni e delle sue ottime performance? Sì? Sete pazzi! Scherzi a parte, se avete voglia di provare “qualcosa di diverso”

Nuova ROM Symbian per il multi-tasking

 

Dopo una serie di battaglie legali, il febbraio scorso la Nokia ha dovuto rilasciare il codice sorgente del suo sistema operativo mobile Symbian. Il sistema operativo più amato dagli utilizzatori di telefoni cellulari, è diventato quindi open source a tutti gli effetti. Non appena ciò è accaduto, ovviamente gli hacker di mezzo mondo si sono messi a “smanettare” con il codice facendo personalizzazioni a destra ed a manca.

Tra le versioni che si trovano on line, che hanno riscosso maggiore successo, sicuramente c’è quella dell’Hacker Hyp3rX, che ha sviluppato una sua ROM personalizzata che riesce a gestire ben 62 applicazioni in multi-tasking.

Dall’iPhone ho hackerato la PlayStation 3

 

GeoHot è il nickname di questo utente molto popolare su Internet, a seguito della sua conoscenza dell’hacking di device. Il suo nome rimbomba tra gli utenti possessori dell’iPhone, che hanno visto sbloccarsi il device grazie ai suoi file ed alle sue modifiche. Altro non è che un giovane hacker 20enne degli Stati Uniti d’America, che nelle ultime 5 settimane, dopo aver abbandonato l’iPhone di Apple ormai già “aperto”, si è dedicato alla PlayStation 3 di Sony, riuscendo a sbloccare anche quella e permettere così l’esecuzione di videogames e software non autorizzati, oltre che installare l’emulatore per PlayStation 2.
La sua ultima fatica è già nella storia, ed arriva subito dopo quella di blackra1n, il software che con un semplice click permetteva di sbloccare gli iPhone acquistati all’estero e farli funzionare con qualsiasi operatore telefonico.

Cydia, fa boom di download

Forse non tutti i possessori del gioiellino di Apple, l’iPhone, sono a conoscenza di un sito alternativo e non ufficiale all’App Store della casa di Cupertino. Questo network, di recente, sta sempre più facendo iscrizioni ed accessi, al punto quasi da mettere in imbarazzo il portale della casa madre. Ma vediamo più in dettaglio costa sta succedendo.

VoIP troppo facile da hackerare

Dopo la notizia relativa allo studente americano che rischia 5 anni di carcere per aver hackerato un sistema VoIP scolastico, qualche dubbio ci era già venuto, ma adesso arriva un’autorevole quanto dolorosa conferma, che ogni appassionato di tecnologia mobile non avrebbe mai voluto sentire: la tecnologia VoIP è troppo facile da hackerare.

A dispetto della complessità e dell’alto livello tecnologico che contraddistingue il mondo delle telefonate effettuate tramite la grande rete, un recente studio ha acceso i riflettori laddove dovrebbero essere sempre accesi: la maggior parte dei 300.000 sistemi privati di IP PBX presenti negli Stati Uniti d’America è troppo “aperta”, il che significa che (quasi) ogni malintenzionato può contare su una strada pressoché spianata affinché vada a buon fine un suo eventuale tentativo di hackeraggio dei sistemi VoIP.

Studente di college rischia 5 anni di carcere per aver hackerato un sistema VoIP

Come qualsiasi tecnologia di questo mondo, anche il VoIP presenta delle falle di sicurezza, spesso sfruttate dagli hacker per fini che vanno dalle telefonate fatte in maniera abusiva alle intercettazioni non autorizzate delle conversazioni. Va al contempo sottolineato come, soprattutto in paesi come gli Stati Uniti d’America, la giustizia si sia attrezzata anche contro questi particolari casi, arrivando talvolta ad esagerare per quanto concerne le pene inflitte.

Basti pensare alla recente storia di Christopher Fowler, diciannovenne studente di un college della Georgia, che rischia ben cinque anni di carcere per aver hackerato un sistema VoIP. Un’azione che, complice il mito generato da numerose pellicole cinematografiche, a molti potrebbe sembrare banale o, per certi versi, eroica, ma che nella realtà rappresenta una (potenzialmente) gravissima violazione della privacy.

Le imputazioni non finiscono qui, infatti il giovane statunitense è accusato anche di aver utilizzato in maniera abusiva i dati di un suo professore per cambiare alcuni voti nel sistema informatico del college. Un reato molto serio quello della violazione di sistemi informatici, punibile con il carcere fino a 15 anni ed una salatissima multa di 50.000 dollari.

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