La notizia è di pochi giorni fa. Sono state rimosse dall’Android Market ben ventidue applicazioni che sono risultate essere potenzialmente dannose per il loro contenuto fraudolento. In pratica, spiegato in parole povere, si tratta di applicazioni che fanno capire all’utente una cosa garantendone in realtà un’altra. Da un punto di vista tecnico, queste app ingannano il cliente facendogli credere di scaricare un programma quando in realtà si sta solo dando un’autorizzazione per inviare al costo di tre sterline un SMS. Il mercato digitale di Google è stato molte volte contestato perché darebbe troppa libertà ai creatori e sviluppatori di software. Infatti, questi ultimi non sono sottoposti ad un controllo e ad un’autorizzazione preventiva che poi di fatto tuteli gli utenti finali delle applicazioni.
Google Apps
Niente più Gmail per BlackBerry
Brutta notizia per gli utenti possessori di uno smartphone BlackBerry. Dal 22 novembre non sarà più possibile usufruire dell’applicazione Gmail per i possessori di BB. Non ci saranno aggiornamenti per la posta di Google e non sarà più possibile il download dell’applicazione oltre la data che vi abbiamo già detto. È stato ufficialmente annunciato dal Google Apps blog, ma si è confermato che per coloro che, invece, hanno già installato la Gmail sul proprio dispositivo potranno continuare ad utilizzarla tramite l’interfaccia web del dispositivo.
Kill Switch: Android come iPhone?
Non molto tempo fa aveva suscitato molto scalpore l’ammissione pubblica da parte di Steve Jobs (CEO di Apple) della presenza di un sistema di “controllo remoto” (Kill Switch) all’interno del sistema operativo di iPhone: la blogosfera tutta ne aveva parlato, ma, non solo quella. Anche rinomati giornalisti avevano trattato l’argomento degenerando nell’idea che Apple spiasse tutti i suoi utenti: per fortuna questa “paura” è rientrata nel giro di pochi giorni. Ora che anche Google ha ammesso che all’interno del sistema operativo Android è presente un sistema di controllo remoto, ci aspetteremmo lo stesso scalpore. È Google che non fa notizia o l’idea “di un’Apple spiona” che ne fa troppa?