I cellulari ecologici? Ancora un miraggio

Barack Obama, Presidente eletto degli USA, ne è fermamente convinto: il mondo deve cambiare e deve farlo grazie all’ausilio di tecnologie che rispettino l’ambiente. Su ciò, più o meno, siamo tutti d’accordo, ma il mondo della telefonia mobile come ha risposto a questo importante appello? A quanto pare, in nessun modo: stando a quanto emerso da uno studio effettuato da ABI Research (leader mondiale nel settore delle ricerche di mercato relative alle nuove tecnologie), infatti, le più importanti aziende del settore sarebbero troppo impegnate a far soldi per pensare anche allo sviluppo di dispositivi “verdi” che riescano a mantenere dei prezzi di vendita al pubblico accettabili.

GreenHeart, il cellulare ecologico di Sony Ericsson

Anche se allo stato attuale – visti i materiali utilizzati – non sembrerebbe, tecnologia ed ambiente possono, anzi, devono andare a braccetto. Questa è anche l’opinione del colosso nippo-svedese della tecnologia mobile Sony-Ericsson, pronto a sfidare il mondo con la creazione di un nuovo, rivoluzionare cellulare ecologico: GreenHeart.

Certo, non si potrà definire “cool” come l’onnipresente iPhone, non avrà un sistema operativo innovativo come Google Android, probabilmente non sarà economico come i prodotti della gamma meno avanzata di casa Nokia, ma inquinerà sicuramente meno delle sole confezioni che contengono i gioiellini mobili appena menzionati.

Sconvolgente: nessuno ricicla i cellulari. Ecco un consiglio per cambiare il trend

“I vecchi cellulari? Possono sempre servire, che li butto a fare”. E’ questa la risposta data più comunemente, nel mondo, alla domanda che Nokia ha posto ad oltre 6.500 persone in 13 paesi differenti.

L’importante tema affrontato in questa ricerca – svoltasi in Finlandia, Germania, Italia, Russia, Svezia, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, U.S.A., Nigeria, India, Cina, Indonesia e Brasile – è quello del riciclo di prodotti tecnologici, molto inquinanti e quasi mai biodegradabili, come i telefonini. Certo, rincuora il fatto che la maggioranza (ovvero circa il 44%) delle persone interpellate non abbia gettato incautamente i vecchi dispositivi mobili in qualche sacchetto, ma li custodisca in qualche angolino della propria casa, ma, per chi tiene alla salute dell’ambiente, i dati sono tutt’altro che confortanti.

Pare infatti che, nonostante il 72% degli utenti riconosca l’importanza ambientale del riciclare i materiali, ben il 74% di questi ultimi, pare non abbia alcuna intenzione di farlo (e lo sforamento tra le due percentuali è molto significativo). Chi ricicla i telefonini è invece pari al 3% dell’utenza.

L’iPhone 3G avrà confezioni in fecola di patate. Svolta ecologista o spreco di beni alimentari?

Quasi fosse un suo nuovo, irresistibile prodotto tecnologico, casa Apple è riuscita a creare un clamore senza precedenti intorno alla fecola di patate. Si tratta di una sostanza amidacea ricavata dai noti tuberi tramite un processo fisico, si presenta in microgranuli (quasi polvere) e tende molto a compattarsi.

Questa ormai celeberrima sostanza, oltre che in cucina, sta diventando sempre più di moda nelle industrie che vogliono assumere un appeal ecologico (che si sa quanto sia importante, di questi tempi), in quanto ideale per creare delle confezioni completamente biodegradabili, più leggere, più economiche e meno inquinanti in caso di termovalorizzazione. Insomma, tutto ciò che in molti si aspetterebbero da un sostituto “verde” della plastica, tranne che per un presunto spreco di beni alimentari, tanto rari in talune aree del mondo.

E’ proprio questo il dibattito che sul web (ma non solo) si è scatenato dopo la notizia di un avvenuto accordo tra Apple e la compagnia tedesca PaperFoam (fornitrice da anni di Motorola), teso alla produzione di milioni di confezioni ecologiche per iPhone 3G, fatte proprio con la fecola di patate.

Sta per arrivare un cellulare che misura il CO2, finalmente ci renderemo conto delle schifezze che respiriamo?

I sempre più frequenti stop della circolazione automobilistica nelle grandi città (almeno per quanto concerne le vetture più datate), non sono che un segnale del fatto che il temibile CO2 – ossido acido formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno, principale gas serra presente nella nostra atmosfera – ha raggiunto livelli ormai insostenibili, pericolosi per la salute del pianeta quanto per quella nostra.

Al solo leggerli fanno rabbrividire i recenti dati che vedono la concentrazione di anidride carbonica nell’aria a livelli record, in tutto il mondo. L’agenzia federale degli States che si occupa dello stato del clima, degli oceani e dell’atmosfera – la “US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA)” – parla chiaro: i livelli di CO2 nell’atmosfera del nostro pianeta sono i più alti da almeno 650.000 anni, con 387 parti per milioni ed un 40% in più rispetto ai tempi della rivoluzione industriale.

Insomma, se ci fosse bisogno di un commento a questi spaventosi dati, potremmo solo dire che siamo nei guai, guai molto grossi, che in molti non vogliono affrontare, o fanno finta di volerlo fare con iniziative piuttosto blande ed insignificanti ai fini della salute ambientale globale.

Eppure forse qualcosa si sta per muovere – almeno sul campo della coscienza collettiva – grazie proprio ad uno dei nostri amati dispositivi mobili, sta infatti per arrivare un cellulare che misura il CO2.

Cellulari più ecologici da casa Nokia

Chi lo ha detto che le grandi multinazionali del settore tecnologico se ne fregano del tema ecologico e della salute del nostro pianeta? E’ infatti notizia recente l’intenzione di Nokia di creare da ora in poi dei cellulari più ecologici, con moltissimi componenti basati su materiali biodegradabili e/o riciclabili.

Già da quest’anno l’impegno ecologico della celeberrima casa finlandese si farà sentire, sono infatti previsti circa 40 nuovi modelli di telefonini che rispettano l’ambiente: dalle cover alle batterie, passando per l’eliminazione dell’utilizzo del PVC (cloruro di polivinile) ed alla realizzazione di accessori per cellulari sempre meno dannosi per la salute del pianeta, tutta la produzione di casa Nokia avrà una direzione ben precisa verso la riduzione dell’inquinamento.

Credo, quando la tecnologia mobile diventa ecologia

Uno degli argomenti più scottanti degli ultimi tempi è sicuramente quello legato all’ecologia ed alla diminuzione dell’inquinamento che ogni giorno creiamo, mettendo a serio rischio la salute del pianeta e, di logica conseguenza, la nostra.

Come ben saprete, anche il mondo della tecnologia sta cercando di dare una mano in questo senso e, certamente quello della tecnologia mobile non vuole essere da meno. Infatti oggi vi presentiamo tre interessantissimi prodotti della società Credo, destinati proprio a tutti quegli utenti che hanno seriamente a cuore la salute della Terra. Ce ne sono davvero per tutti i gusti e di interessantissimi, eccoli:

  • Cuffie e microfono bluetooth che si ricaricano grazie all’energia solare, con la garanzia di ben 200 ore di autonomia quando in stand-by. Forse non molto comodo quando capita un periodo di pioggia continua, ma di sicuro aiuto per quel che concerne l’ambiente!

IsayBlog! Presenta: ECOLOGIAE

 Il logo scuro di Ecologiae ha la forza del suo messaggio:
natura, sviluppo sostenibile e risparmio energetico

Il nuovo nato in casa IsayBlog! è un contenitore dedicato al risparmio energetico, alla conservazione degli ecosistemi e agli effetti dell’inquinamento.
Scegliere consapevolmente, in ogni gesto quotidiano, ed essere a conoscenza dei dibattiti che si svolgono sui grandi temi in materia energetica è la sfida di questo nuovo blog. Ecoedilizia, salute, trasporti, fonti alternative, risorse, sviluppo ecosostenibile, questi saranno i principali temi affrontati dai ragazzi della giovane redazione. Il frutto del loro lavoro si chiama Ecologiae.
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