La Samsung ha attraversato un anno alquanto difficile dal punto di vista delle vendite, in poco tempo si è ritrovata ad essere superata dalla concorrenza e a nulla è valsa la mossa finale di puntare sul Samsung Galaxy Note 4. L’azienda coreana ha fatto registrare un -30% di vendite soprattutto in Asia, quindi nel proprio Paese.
crisi
Vodafone Italia annuncia 700 esuberi
La crisi economica, la pressione dei competitor e il calo dei prezzi hanno spinto Vodafone Italia a varare un nuovo piano aziendale che prevede 700 esuberi da gestire entro i prossimi 18-24 mesi, periodo nel quale si stima che l’azienda possa risparmiare intorno agli 80 milioni di euro.
Codacons: più telefonini, più poveri
Crisi. La si risente in molti settori di produzione ma i cellulari sembrano una categoria protetta. Le vendite invece di diminuire salgono continuamente, gli italiani sembrano investire molto su questi dispositivi, possiamo dire che sembrano “ricchi” per queste spese. Ma Codacons mette in guardia tutti: non è affatto così. Il motivo che spinge molti ad acquistare il telefonino è la povertà: la volontà di non voler pagare il canone Telecom mensile.
Samsung: nessuna intenzione di acquisire Motorola
In occasione di un intervista al noto quotidiano economico italiano Il Sole24Ore, Younghee Lee, vice presidente del marketing group di Samsung Electronics, ha smentito le voci circolate in queste ultime
LG Electronics: risultati sopra le aspettative
Molti analisti sembrano essere ottimisti sull’andamento dell’economia globale, dopo il picco più grave della crisi a inizio anno. Ovviamente nulla termina cosi bruscamente ma si sente sempre più spesso la frase “il peggio è passato”. In attesa di avere la conferma sul campo di tale cambiamento, le case produttrici devono fare i conti con un mercato ancora instabile e imprevedibile. Sony Ericsson ha fatto sapere, qualche giorno fa’, di essere pronta a tagliare 2 mila posti di lavoro per ridurre i propri costi. Ma non tutte le aziende si trovano in situazioni critiche come la joint venture nippo-svedese.
La sud coreana LG Electronics, ad esempio, non ha motivo di lamentarsi troppo, dopo aver visto i risultati del primo quadrimestre del 2009. Il gruppo commerciale, infatti, ha registrato sì una flessione delle vendite del 7% circa rispetto ai quattro mesi precedenti, ma ha incrementato il proprio fatturato di quasi il 27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Insomma, il colosso asiatico sembra essere riuscita a trovare un equilibrio abbastanza stabile sul mercato mobile, soprattutto nel settore dei dispositivi touchscreen.
Nokia: profitti in calo del 90%
Nokia, il più grande produttore mondiale di telefoni cellulari, ha segnalato un calo del 90% dei profitti per il primo trimestre del 2009. La società ha dichiarato un utile netto di 122 milioni di Euro ($ 160m, £ 108m) nel corso del primo trimestre, un calo enorme rispetto ai 1,2 miliardi di euro nello stesso periodo di un anno fa. Motivo principale di questo incredibile risultato negativo è stato un drastico calo delle vendite, che sono diminuite di quasi un terzo. Nokia, a causa di questo rallentamento nelle vendite, ha stabilito un programma per ridurre drasticamente i costi e ha previsto il tagli0 di ben 1700 di posti di lavoro già il mese scorso.
Crisi economica: anche la telefonia mobile in rosso nel 2009?
Si parla sempre più di frequente di crisi, sia economica che finanziaria, che affligge tutti i settori e praticamente tutte le economie mondiali. Inizialmente il settore della telefonia mobile sembrava immune alle turbolenze del mercato: le vendite erano stabili e il successo ottenuto dagli smartphones, soprattutto lo scorso anno, avevano fatto pensare ad un’eccezione, lontana dall’ombra della recessione e delle perdite. In realtà, invece, non è stato proprio cosi: l’ultimo trimestre dello scorso anno ha chiuso in rosso, lasciando presagire un trend negativo anche per il 2009. Il Mobile World Congress 2009, aperto il 16 febbraio scorso a Barcellona, non è stata solo l’occasione per presentare nuovi modelli o progetti inediti delle grandi case produttrici.
Si è discusso anche sul futuro della telefonia mobile: gli analisti e i gruppi commerciali sembrano d’accordo sul fatto che questo nuovo anno sarà molto pesante per il settore, con un calo previsto di 6-9 punti percentuali. È senza dubbio un’anomalia, registrata soltanto nel 2001, dopo i terribili attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Soltanto in quel triste periodo le vendite di terminali avevano subito una flessione, registrando quindi un calo importante nel numero di pezzi venduti e nei ricavi. Ma sarà davvero cosi anche nel 2009?
Nokia: in arrivo nuovi tagli di personale
La crisi della finanza e dell’economia è sotto gli occhi di tutti, e la telefonia mobile, come abbiamo visto più volte, non è certo esente. E se anche un’azienda come Nokia comincia a perdere terreno c’è sicuramente da preoccuparsi. Il colosso nord europeo, come saprete, è il marchio leader del settore, seppur negli ultimi due anni le previsioni e i risultati non siano stati molto positivi. Il 2009, quindi, rappresenta un anno importante anche per il gruppo finlandese, che dovrà fare i conti con una situazione finanziaria molto complessa e a cui si dovrà necessariamente adattare per poter contenere le perdite.
Sprint Nextel taglia 8 mila posti di lavoro: il Palm Pre è la salvezza?
La notizia era nell’aria già da qualche settimana, tanto che anche l’eminente quotidiano economico nostrano, Il Sole24Ore, aveva dedicato già un articolo al riguardo. Stiamo parlando di Sprint Nextel, il terzo operatore telefonico mobile degli Stati Uniti d’America, che negli ultimi due anni ha cominciato a perdere notevolmente terreno e, sempre secondo la testata giornalistica, ha optato per un taglio di circa 4 mila dipendenti, in modo tale da ridurre le spese. Ma, dopo qualche giorno dalla pubblicazione di tale notizia, sembra che la situazione sia ancora più nera per la compagnia: Sprint Nextel, infatti, ha deciso di tagliare ben 8 mila posti di lavoro per far fronte alla crisi economico-finanziaria globale.
Un’azione, questa, che punta a tagliare le spese annue di 1,2 miliardi di dollari, cercando di riequilibrare la situazione del gruppo con il periodo nero dell’economia. Il taglio dei posti di lavoro fa parte di una strategia commerciale di breve periodo: la maggior parte dei dipendenti, infatti, sarà licenziata entro la fine del mese di marzo. Tra le cause della crisi di Sprint Nextel c’è senza dubbio la concorrenza sempre più difficile con i primi due provider del mercato a stelle e strisce, ovvero At&t e Verizon Wireless.
Motorola: saltano altri 6 mila posti di lavoro
Quando pensiamo allo scorso anno e alla crisi economico-finanziaria che ha colpito quasi tutti i settori del commercio non possiamo non pensare al crollo di grandi colossi operanti nel mercato della telefonia mobile, come ad esempio la statunitense Motorola. Un gruppo che ha dovuto fare i conti con una politica forse non conforme con i cambiamenti in atto, che non ha saputo cogliere l’occasione di compiere un effettivo rinnovamento, sia in termini di organizzazione interna che di prodotti. Non che questi due aspetti non siano stati affrontati dall’azienda di Schaumburg, anzi: la divisione in due diverse sezioni, dedicando una di esse solo alla tecnologia mobile, ne è una prova tangibile.
Crisi globale: quale andamento per la telefonia mobile nel 2009?
Ormai sembrano non fare più notizia gli annunci non certo positivi degli analisti sull’andamento del mercato per questo nuovo anno. Il 2009, infatti, potrebbe essere visto come un enorme punto interrogativo per le piccole, le medie e le grandi aziende, a causa di movimenti sempre più inaspettati e imprevedibili del mercato che rendono la situazione davvero instabile. A confermare ciò, ad esempio, vi è la brusca frenata delle vendite di Nokia negli ultimi mesi del 2008, una situazione non prevista con tali dimensioni. Ma il colosso leader sul mercato non è il solo gruppo ad avere registrato segni negativi e a prevedere questo trend anche per il 2009.
Altre grandi aziende, come le sud coreane Samsung Electronics e LG Electronics, hanno dovuto rivedere le previsioni verso il basso, ipotizzando una flessione delle vendite di ben il 10% rispetto ai dati dello scorso anno. Ovviamente si tratta pur sempre di previsioni ed è difficile avere una certa sicurezza che ciò accada realmente. I rallentamenti di Sony Ericsson e di Motorola nell’anno appena conclusosi e l’exploit di gruppi commerciali quali Apple e Research In Motion evidenziano ancora una volta le contraddizioni e la forte instabilità di un mercato globale in continuo movimento, difficile da domare o quanto meno da tenere a bada.
Italia: economia in crisi ma non si rinuncia alla telefonia mobile
È un periodo di forte crisi per quasi tutte le economie del globo. I tg lanciano quasi quotidianamente allarmi e moniti su possibili recessioni e in alcuni casi, come ad esempio la Germania, le prime avvisaglie si sono già verificate. Una situazione, questa, che si ripercuote anche nel settore della telefonia mobile, con una domanda sempre più sfiduciata e case produttrici che crollano con il passare dei mesi. Il nostro paese non è certo immune dalla crisi generalizzata e sono tante le denunce da parte di istituti di ricerca e di associazioni sul graduale impoverimento della popolazione italiana.
Sono tantissime le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese ma, come ben sappiamo, ci sono aspetti che mostrano come gli italiani non riescano a fare a meno del telefonino e dei suoi utilizzi, anche anche in tempi cosi duri. L’ISTAT ha recentemente rilasciato alcuni dati che fanno riflettere: quasi 82 milioni di linee mobili attive, schede prepagate che arrivano a sfiorare i 74 milioni, quasi 11 milioni in più rispetto all’inizio del 2006.
Nokia: crollo nella Borsa di Helsinki
Non è certo un buon periodo per i mercati mondiali: titoli che crollano, borse che annaspano, mancanza di fiducia per e tra le banche rendono il sistema economico planetario altamente instabile e il rischio recessione è sempre dietro l’angolo. Ovviamente il mercato della telefonia mobile non è esente da questa crisi generalizzata e se il colosso leader nella produzione del settore, la finlandese Nokia, comincia a perdere quota, i problemi sono davvero grossi.
I risultati pervenuti dalla Borsa di Helsinki nella seduta di qualche giorno fa rendono l’idea: un crollo di quasi l’8% dei titoli Nokia nell’ultimo trimestre di quest’anno, con una flessione di vendite del 5%. Risultati in negativo contro le aspettative iniziali del gruppo nord europeo, che perde anche una consistente quota di utili netti, riassunta efficacemente nella percentuale – 30%.
Telefonia mobile: un settore in crisi e affetto da instabilità

Cari lettori, molto spesso, tra le pagine Web di settore, nelle riviste cartacee e negli altri mass media si parla del mercato della telefonia mobile. Dati, statistiche, percentuali, azioni che vanno su, quote di mercato che scendono, ricavi in aumento, cosi come le perdite. È molto difficile districarsi su questi numeri tanto che, in alcuni casi, i lettori si trovano spesso a chiedersi: “ma il mercato della telefonia mobile è in crescita o è in calo?”.
Un quesito abbastanza semplice, o almeno lo è in apparenza. Cerchiamo di capire, quindi, qual è l’attuale stato delle cose: innanzitutto c’è da dire che i pezzi venduti sono cresciuti, grazie anche all’ascesa delle economie emergenti che hanno accresciuto in modo esponenziale la domanda. Le case produttrici, però – Nokia in primis – hanno attuato una differente politica di vendita, abbattendo i costi medi per ogni terminale e diminuendo, di conseguenza, i prezzi dei singoli prodotti.