In arrivo l’HTC Qilin, versione orientale del Whitestone

Nei giorni scorsi sono trapelate delle indiscrezioni su un nuovo dispositivo targato High Tech Computer e ribattezzato Qilin. Si tratterebbe di un terminale touchscreen dal design abbastanza in linea con altri dispositivi dotati di schermo sensibile al tocco: pochi tasti fisici, form factor essenziale e minimale, ampio display. Il terminale sarà compatibile con le reti GSM, GPRS, EDGE e con lo standard TD-SCDMA, la rete di terza generazione sviluppata in Cina. Presente anche il supporto per le reti Wireless. La fotocamera integrata sarebbe una 5 Megapixel, completa di autofocus, zoom digitale e funzionalità per il videorecording.

Non mancherà neppure una fotocamera VGA anteriore da utilizzare per le videochiamate e per fotografie frontali a bassa risoluzione. Il Qilin ha un chip GPS/A-GPS integrato, che consente di essere utilizzato come un vero e proprio navigatore satellitare. La memoria ROM ammonta a 512 MB mentre la RAM è da 256 MB. Il processore è l’ottimo TI OMAP 3430 a 600MHz, lo stesso presente su terminali come l’iPhone 3G S di Apple o il Palm Pre, mentre la piattaforma software è firmata Microsoft, precisamente la versione 6.5 di Windows Mobile.

iPhone in Cina, un’altra smentita

Anche in questo caso si parla di Cina, ma stavolta il tema centrale è lo smartphone di Apple. L’iPhone torna, quindi, sotto i riflettori, mentre si attende con trepidazione l’arrivo della release di terza generazione in varie parti del mondo, compreso il nostro paese. Secondo alcuni rumors circolati nelle ultime ore, il device in questione potrebbe arrivare anche nel paese asiatico.

Non è la prima volta che questo annuncio viene fatto, mettendo in campo diversi protagonisti del settore telefonico cinese ma, come ogni volta, vengono subito smentite dai diretti interessati, rinviando l’arrivo del dispositivo mobile di Apple nello stato più popoloso del pianeta. Anche questa volta, infatti, la notizia ha dei contorni misteriosi e fumosi.

iPhone sbloccati, milioni di dollari persi per Apple

Secondo una ricerca Bernstein, circa il 25 % degli iPhone venduti negli U.S.A. sono stati poi sbloccati. I numeri delle vendite, rivelati sia da Apple che da AT & T, hanno dimostrato che circa 1,45 milioni di telefoni cellulari erano “missing in action“.

Apple dal canto suo si è rifiutata di dire quanti iPhone nel dettaglio siano stati sbloccati , ma che il numero è in ogni modo significativo. Questo non rappresenta di certo un segnale positivo per la casa di Cupertino, infatti finora è stato scelto solo un operatore ufficiale per singolo paese e, quando il terminale viene privato delle proprie restrizioni, vengono violati in un certo senso gli accordi commerciali tra la Apple ed il gestore di servizi dello stesso paese.

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