Se c’è una cosa che ci fa davvero sentire a casa, è il canone: non importa se sia quello per la Rai o per Telecom Italia, l’importante è che ci sia. Qualcuno, col passere del tempo, ha aderito a offerte di altri operatori della telefonia fissa, abbandonando questo “classico balzello”: sarà forse per questo che Telecom Italia, indispettita, sta seriamente pensando di aumentare il canone fisso mensile a tutti i suoi clienti. AltroConsumo sta raccogliendo adesioni tramite una petizione per protestare: non sarebbe forse meglio abbandonare Telecom Italia in massa e approdare a lidi più vantaggiosi?
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Nuove tariffe, Adiconsum delusa da Agcom

Rimodulazione tariffe Vodafone e Tim: ancora una volta è questo l’argomento del giorno, carissimi lettori. Hanno infatti fatto scalpore le parole di Adiconsum (associazione in difesa dei consumatori, in prima linea nell’affair riguardante le nuove tariffe dei due gestori) che, per bocca del segretario Paolo Landi, ha definito “deludenti” le misure adottate dall’Authority di competenza.
Entrando più nello specifico, Adiconsum contesta ad Agcom il fatto di aver ribadito cose già risapute: cambiare gestore non è infatti una risposta giusta per chi, dopo aver sottoscritto determinate tipologie di abbonamento allettato dalle convenienti tariffe, si ritrova “beffato”, con prezzi aumentati a dismisura ed in grado di poter fare poco o nulla per risolvere la situazione.
Nonostante la questione legata allo scatto alla risposta, che, secondo le nuove tariffe, dovrebbe pagarsi in maniera anticipata (quindi con l’obbligo di pagare 30 secondi di conversazione pur avendone effettuati di meno), sia oramai nota a tutti – secondo quanto affermato dalla nota associazione dei consumatori – l’Agcom ha fatto orecchie da mercante e non ha proposto alcuna risoluzione al problema.
Nuove tariffe, Agcom diffida Tim e Vodafone

Finalmente qualcosa nel nostro paese inizia a muoversi, in favore dei cittadini. E’ infatti arrivata la notizia riguardante la diffida ricevuta da Tim e Vodafone, da parte dell’Agcom (autorità per le garanzie nelle comunicazioni), tesa a “mettere in riga” i gestori che volevano rifilare le loro nuove tariffe all’utenza, aumentando in corso d’opera (ovvero variando piani tariffari ai quali le persone avevano già aderito, ad altre cifre) il costo di traffico voce, scatto alla risposta, ed altro.
Insomma, una volta tanto non l’hanno spuntata le grandi aziende, bensì gli utenti, che vedranno Tim sanzionata per “inadeguatezza del preavviso nella modifica dell’autoricarica scattata il 6 agosto” e Vodafone sanzionata per “scarsa trasparenza nelle condizioni economiche dell’offerta”. Una piccola-grande soddisfazione per migliaia di persone, che da oggi in poi potranno avvalersi del diritto di recesso senza penali, in caso di cambiamento di gestore, e dovrebbero contare su di un’informativa più trasparente da parte delle aziende che operano nel settore della telefonia mobile.
AGCOM e AntiTrust monitoreranno i prezzi di SMS ed MMS. Sarà sufficiente?

Cari lettori, saremo tutti d’accordo, o quasi, nell’affermare che la telefonia mobile in Italia, in particolare l’offerta tariffaria, è davvero molto cara. Ormai le convenienze arrivano soltanto periodicamente, con offerte ad hoc (ad esempio le promozioni estive o invernali, attese quasi spasmodicamente dai clienti), oppure attraverso il cambio operatore tramite procedura MNP, specie se si mantiene il proprio numero.
Risultato? I nuovi clienti vengono sommersi di promozioni, piani agevolati, bonus di chiamate e messaggi, mentre i clienti di lunga data si trovano con piani ancora sconosciuti, che cambiano (troppe volte in peggio) e che diventano proibitivi qualora si voglia telefonare ad un numero appartenente ad un gestore differente dal proprio. Ma qualcosa sembra muoversi e, a quanto pare, le compagnie telefoniche non dormiranno sonni tranquilli.