Continuiamo la serie di confronti interni alla famiglia dei Galaxy, questa volta prendendo come punto di riferimento da un lato il top di gamma, da qualche giorno a questa parte, come nel caso del Samsung Galaxy S4, mentre dall’altro abbiamo uno dei primi modelli che ha consacrato la casa produttrice coreana nell’olimpo delle aziende in grado di fare davvero la differenza in questo difficile mercato, vale a dire il Samsung Galaxy S2.
In un contesto di questo tipo, nell’arco di due generazioni, appare evidente che uno dei primi obiettivi per l’azienda sia stato quello di garantire schermi più grandi ai propri utenti, passando in questo modo dai 4.3 pollici del Samsung Galaxy S2, ai 5 pollici del Samsung Galaxy S4. Premesso questo, la storia recente del brand coreano insegna che l’azienda riesce prima di tutto a garantire sempre una certa evoluzione del chip: senza nemmeno scomodare il processore octa core del Samsung Galaxy S4 in commercio in Corea, infatti, impressiona come in poco meno di due anni si sia passati dal dual core con frequenza da 1.2 GHz per il Samsung Galaxy S2, al chip quad core da 1.9 GHz per l’ultimo arrivato in casa Samsung.
Meno sconvolgente, poi, il gap dal punto di vista della fotocamera: da un lato abbiamo un Samsung Galaxy S4 caratterizzato da una fotocamera da 13 megapixel, mentre dall’altro riscontiamo che il Samsung Galaxy S2, per la sua età, si difende più che bene con la fotocamera da 8 megapixel, tra le altre cose allo stesso livello del Samsung Galaxy S3.
Scontato che vi siano poi altri elementi a fare nettamente la differenza, come l’introduzione di applicazioni appositamente dedicate al Samsung Galaxy S4: chiaro il riferimento alla nuova traduzione vocale, fino ad arrivare alla cosiddetta Air Gesture e allo scroll delle pagine che segue il movimento oculare.
Del resto, i modelli hanno una differenza di prezzo superiore ai 400 euro.