Palm dopo il lancio del suo Pre inizia a raccogliere i frutti di quanto investito nello scorso anno in sviluppo e progettazione e, ultimamente, anche in pubblicità. Tantissimi sono infatti i devices venduti in questi primi due mesi circa di commercializzazione del nuovo telefono di Palm che non è altro che un apripista prezioso per il sistema operativo webOS, il cuore di questo e dei futuri devices dell’azienda statunitense. A fronte di questo successo iniziale riguardante il buon numero di dispositivi venduti, Palm deve affrontare alcuni problemi relativi sia alla gioventù del software che dell’hardware stesso del Pre. Se del ristretto numero di applicazioni presenti in App Catalog abbiamo già ampiamente parlato, la novità riguarda alcuni difetti del Palm Pre che hanno costretto il 40% circa degli acquirenti a restituire il proprio fiammante device.
Il Palm Pre, sebbene per ora ancora riservato al mercato a stelle e strisce, è un ottimo e innovativo telefono cellulare che nel giro di un mese è stato capace di raggiungere l’ottimo traguardo dei 300000 dispositivi venduti. Merito del design, del touchscreen e sicuramente anche del sistema operativo webOS che qui possiamo ammirare in questa sua prima fase embrionale.
Secondo gli analisti Jesup & Lamont, però, questo successo di vendite rischia di essere quasi offuscato dall’altissimo numero dei resi del Palm Pre: circa il 40% dei dispositivi venduti sarebbe stato riportato nei negozi per essere sostituito a causa di vari difetti nell’hardware. Tra questi un fastidiosissimo movimento della batteria che causa addirittura lo spegnimento del device stesso.
Palm si è fatta ovviamente carico di questi difetti e ha prontamente sostituito i devices. La sensazione però è quella che il Pre sia una sorta di apripista per il sistema operativo webOS che per Palm sarà il punto fisso per qualche anno. Con ciò non voglio dire che Palm dia meno importanza alla fabbricazione dell’hardware ma occorre ricordare che questo è solo il primo cellulare di una lunga serie.
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