Non sono passati nemmeno 20 giorni dalla commercializzazione del nuovissimo Palm Pre negli USA e l’azienda statunintense festeggia un pregevole traguardo: App Catalog ha raggiunto il milione di download. Ciò significa che la strada aperta da Apple con il suo App Store, ovvero il primo negozio virtuale di applicazioni, è apprezzata dal pubblico e sarà una costante della telefonia cellulare per i prossimi anni. Il dato del milione di download da App Catalog in soli 20 giorni è interessante per due motivi: il ristretto numero dei Pre in circolazione (ricordiamo poi che il Pre è disponibile solo per il mercato USA) e il numero ancora più esiguo delle applicazioni disponibili.
Per chi non lo sapesse, App Catalog è il negozio virtuale di applicazioni di Palm per i dispositivi con il nuovo sistema operativo webOS: essendo il Pre l’unico cellulare di Palm con tale OS, possiamo dire che attualmente App Catalog è il negozio virtuale di applicazioni per il Palm Pre.
Conclusa la definizione, veniamo ai numeri. Si stima che negli USA siano in circolazione circa 150000 Pre (ricordiamo che è venduto previo contratto biennale con l’operatore telefonico Sprint): tali devices hanno prodotto più di 1015038 download nell’arco di una ventina di giorni. Dato che le applicazioni disponibili attualmente sono solo 30, possiamo dire che mediamente ogni utilizzatore ha scaricato circa 7 App. L’applicativo che ha generato il maggior numero di download si attesta sulle 33800 copie distribuite.
Se in un primo momento la notizia del milione di download poteva far sorridere i più, ora alla luce dei numeri si capisce come tale dato sia un qualcosa di significativo per Palm: una sorta di stimolo a credere nella piattaforma e proseguire negli investimenti. Ad esempio, la mossa consigliata sarebbe quella di fornire la SDK (il software per creare gli applicativi) al maggior numero di sviluppatori così da aumentare i prodotti sugli scaffali virtuali di App Catalog.
Sarà solo il tempo a decretare il successo di webOS e di App Catalog: le premesse, però, sono più che buone.
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