Brutte notizie per Nokia e Sony Ericsson. La resa dei conti del terzo trimestre segnala perdite vertiginose per entrambi i colossi telefonici. Si parla di 559 milioni di euro per il primo e ben 199 milioni milioni di euro per il secondo. Un netto calo di vendite in un periodo dove l’Apple e altre marche prestigiose come la Research in Motion (produttrice del noto BlackBerry) continuano a rimanere in piedi nonostante la ferrea crisi.
Nello specifico, Nokia registra una perdita di 559 milioni rispetto ai 1,087 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. La politica di conquista del mercato degli smartphone sembra non funzionare e l’iPhone domina grazie al consolidato Apple Store che offre un’incontrastata gamma di servizi e applicazioni, a differenza dell’Ovi-Store che non sembra funzionare molto, anche in presenza di validi dispositivi come il Nokia n97.
Nonostante tutto, Olli Pekka Kallasuvo, commenta in modo positivo il reseconto affermando che:
Abbiamo migliorato la nostra stima sul mercato mondiale dei cellulari nel 2009 – ha detto Olli Pekka Kallasvuo – la flessione dei volumi prevista è stata rivista a meno 7% dal meno 10 previsto. Inoltre il prezzo medio dei nostri prodotti si è mantenuto costante e l’aumento dei volumi si è tradotto in una crescita dei ricavi della divisione devices & services.
Lo stesso si può dire di Dick Komiyama, presidente uscente di Sony Ericsson, il quale dice:
I risultati finanziari del terzo trimestre hanno iniziato a mostrare gli effetti prodotti dal nostro programma di trasformazione. Dopo aver aggiornato il nostro brand siamo ora in una posizione migliore per sostenere il lancio di nuovi prodotti come Aino e Satio nel quarto trimestre. Trasformare l’attività per la crescita futura e ritornare alla redditività sono gli obiettivi attuali e che proseguiranno anche sotto la nuova leadership.
Difatti, nonostante i cali, Sony Ericsson dà segnali di ripresa diminuendo le proprie perdite a 199 milioni di dollari rispetto ai 283 del secondo trimestre.
Tutti puntano sul quarto trimestre per vedere una svolta nei propri ricavi. Ce la faranno?
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