Jyrki Katainen, primo ministro della Finlandia, ha dichiarato recentemente a Reuters che il governo non aiuterà in alcun modo Nokia a salvarsi dalla pesante crisi in cui l’azienda è caduta da alcuni anni. Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato di pesanti tagli al personale, Nokia è in procinto di licenziare 10.000 persone e di chiudere alcuni stabilimenti in Germania, Canada e Finlandia.
Katainen ha chiarito che salvare le imprese locali “non è un lavoro di competenza del governo” e per questo Nokia non verrà aiutata in alcun modo dallo stato. L’azienda dovrà trovare da sola il modo per tornare in carreggiata e competere con i principali colossi del settore.
Nokia è da sempre uno dei fiori all’occhiello dell’economia finlandese, la società contribuiva creando circa il 4% del PIL del paese ed aveva un valore di mercato veramente elevato. Dal 2010 le cose sono cambiate ed oggi Nokia crea un PIL pari all’1%, in due anni l’azienda ha visto il suo valore di mercato scendere continuamente, perdendo circa 20 miliardi di euro.
Come detto in apertura, presto Nokia chiuderà vari stabilimenti in Europa (anche nella stessa Finlandia) e sposterà la manodopera in Brasile, Cina, Messico e Corea del Sud, per risparmiare sui costi di produzione ed ottimizzare le risorse. Inoltre, Nokia si prepara anche a vendere vari brevetti per far cassa nonchè la divisione Vertu, che si occupa (occupava?) di produrre cellulari di lusso per celebrità viziate.
Nokia deve assolutamente uscire da questo stato di catalessi, se è vero che l’azienda va ancora bene nel settore entry level è altrettanto vero che per quanto riguarda gli smartphone gli ultimi prodotti Nokia non hanno riscosso il successo sperato. I terminali Windows Phone sembrano non piacere proprio al pubblico europeo e americano, anche se le cose potrebbero cambiare con l’arrivo di Windows Phone 8 e dei nuovi smartphone top di gamma.
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