Alla fine, la ricerca vocale di Google è arrivata su iPhone. Dopo qualche perplessità riguardo alla data ufficiale di rilascio, il sistema di riconoscimento vocale di Google per iPhone (Google Voice Search) è finalmente scaricabile da tutti i possessori del melafonino. Questa nuova funzionalità non è un’applicazione a sé stante, ma un aggiornamento di Google Mobile App: per questo motivo, coloro che già posseggono tale applicativo, non devono fare altro che aggiornarlo. Per tutti gli altri ecco il link diretto per App Store. Noi di ioChiamo non abbiamo resistito e abbiamo voluto provare il sistema di riconoscimento vocale di Google per iPhone (Google Voice Search). Le nostre impressioni dopo il salto.
Davvero senza parole. Questa è la reazione della redazione di ioChiamo dopo aver visto in funzione la ricerca vocale di Google su iPhone. Un passo avanti tecnologico senza eguali. Si astengano coloro che si già vergognano ad usare l’auricolare bluetooth: qui il rischio è quello di essere presi per alieni.
La celebre frase “fatti una domanda e datti una risposta” con Google Voice Search è più attuale che mai: ad ogni domanda corrisponderà, infatti, una risposta tratta dall’infinito archivio di Google. L’unica accortezza, purtroppo per noi non anglofoni, è quella di parlare in inglese, per di più con accento americano.
Nonostante questo, siamo riusciti a farci capire e la ricerca ha prodotto, molto spesso, dei risultati pertinenti alla domanda posta. Molto interessante il sistema di localizzazione che interagisce con Google Voice Search: ad esempio, pronunciando la parola teatro, si ottengono informazioni sui teatri più vicini al luogo in cui al momento ci si trova.
La frase pronunciata viene registrata da iPhone e poi mandata ai server di Google per la decodifica: tutto questo se in connessione Wi-Fi o 3G avviene in pochi secondi. I “dolori” arrivano quando tali connessioni non sono presenti: l’attesa, in questi casi, può sembrare snervante.
I nostri complimenti, insieme a quelli di tutti i possessori di iPhone, a Google, in quanto ha saputo creare un sistema talmente nuovo in cui si fa quasi fatica a credere.
Ersilio 7 Giugno 2011 il 08:20
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