Sembra quasi di essere tornati indietro nel tempo quando, per applicare lo sblocco o il jailbreak al proprio iPhone ci si fermava a riflettere su “quale tool usare“. Ognuno aveva i suoi pro e contro, ma questa libertà di scelta gratificava l’utilizzatore. Con l’avvento del firmware 2.2 per iPhone, il DevTeam è stato l’unico protagonista: se si vuole un iPhone sbloccato o con il jailbreak applicato, ci si deve rivolgere a programmi come PwnageTool e QuickPwn. O almeno così è stato fino a pochi giorni fa. Il Rip Dev (i creatori di Installer), infatti, ha reso disponibile un nuovo tool chiamato Pusher che permette di applicare il jailbreak in modo alternativo. Vera alternativa o semplice esercizio di stile?
Noi di IoChiamo siamo molto scettici su questo Pusher e, in accordo con le opinioni che si leggono dalla rete, vi consigliamo di utilizzare QuickPwn per applicare il Jailbreak al vostro iPhone 3G. Pusher è sostanzialmente un programma diverso da QuickPwn perché applica il Jailbreak nella partizione utente e non in quella di sistema (quella blindata da Apple, per intenderci).
Questa scelta non permette quindi ai programmi di terze parti che si andranno a scaricare di intervenire in modifiche sul melafonino: anche l’utente, quindi, non potrà accedere via SSH ai file di sistema. Perché dunque un jailbreak a metà? Il Rip Dev sostiene che in questo modo non si invalida la garanzia: noi sentiamo di dissentire anche perché sia QuickPwn che PwngeTool sono due programmi reversibili. Basta infatti un semplice ripristino e tutto torna come prima dell’intervento.
Le motivazioni di Pusher sono da ricercare altrove. Pusher, infatti, installa solamente Installer e non Cydia che, come sapete, al momento contiene più del 90% delle applicazioni che non possono entrare in App Store. La mossa del Rip Dev è ora palese: tramite Pusher vuole riportare l’attenzione su quella vecchia gloria che è stato Installer. Viva la libertà di scelta, viva il DevTeam e QuickPwn.
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