La notizia ha fatto il giro del Web: la nuovissima versione della Google Mobile App presente su App Store viola le rigide norme del SDK di Apple. La cosa grave è che Apple ha fatto finta di non vedere il problema, o peggio ancora, che sapesse benissimo tutto e abbia deciso di chiudere un occhio. Tutti gli appassionati, ma soprattutto gli sviluppatori, attendono ansiosamente di sapere cosa deciderà Apple: la “pena classica” prevede che l’applicativo incriminato sia “momentaneamente” censurato da App Store per poi riapparire corretto. Tutto questo crea un interessante precedente. Che Apple abbia deciso di “allargare un po’ le maglie” delle rigide regole di iPhone SDK in modo da avere programmi sempre innovativi a disposizione?
Il problema, in questo caso, riguarda l’uso del sensore di prossimità all’interno della Google Mobile App per le nuove funzioni di riconoscimento vocale. Secondo la iPhone SDK, l’unico uso consentito del sensore di prossimità è quello che serve per accendere il display del telefono quando è vicino al viso, per poi farlo tornare di nuovo luminoso quando il telefono si allontana.
Google Mobile App, tuttavia, utilizza il sensore di prossimità per avvisare l’applicazione di mettersi in “ascolto” quando l’utente immette la propria domanda o il comando vocale di sua scelta. John Gruber e Erica Sadun hanno accusato Google di utilizzare API private non incluse all’interno di iPhone SDK proprio per fornire questa funzionalità.
Così si viola la iPhone SDK e Google ottiene un vantaggio sleale rispetto ad altre applicazioni che aderiscono a standard di Apple. Google ha ammesso che la sua applicazione viola i termini di iPhone SDK.
Google però non ammette la più grave delle accuse, e cioè quella di utilizzare API private, ma sostiene di aver fatto uso di API che normalmente non vengono utilizzate durante lo sviluppo di applicazioni.
Non si sa ancora se, a questo punto, Apple farà o meno rispettare le leggi anche a Google. Noi vi suggeriamo di scaricare al più presto l’attuale versione della Google Mobile App, in modo da avere il riconoscimento vocale. In questo modo osserverete gli sviluppi da posizione privilegiata.