Il soggetto dell’articolo è volutamente assente dal titolo. Il motivo è che immagino siate stanchi come lo sono io di tutta questa diatriba sull’antenna di iPhone 4, le antenne degli altri smartphone, i problemi di ricezione, le precisazioni, le conferenze, le dichiarazioni e chi più ne ha più ne metta.
Il video che potete vedere in questo articolo è appunto stato girato dalla stessa Apple. Il motivo di tanto disturbo è per dare una risposta a Nokia che recentemente ha infierito sulla figuraccia che ha fatto Apple con il suo nuovo iPhone 4 e i suoi problemi di ricezione.
Per coloro i quali siano riusciti ad evitare questa notizia contro ogni logica statistica, iPhone 4 tende a perdere il segnale se impugnato in un certo modo. Test se ne sono fatti a centinaia, Consumer Reports lo ha ufficialmente sconsigliato e tutti i fanboy della Apple ci sono rimasti molto male, mentre i fanboy di altre aziende hanno invece esultato.
Siamo al reality dell’elettronica di consumo. Aziende con capitali sociali che superano il PIL di molti stati, dalle cui azioni dipendono migliaia se non centinaia di migliaia di posti di lavoro, si dilettano in schermaglie pubblicitarie, video di risposta e retorica spicciola.
Tralsciando la polemica mi piacerebbe riflettere con te del perché tutto ciò sta accadendo. Non mi riferisco ai problemi dell’antenna di iPhone 4. Non ho provato iPhone 4 e non posso esprimermi in merito. Se quanto ho letto dovesse essere vero non mi sembra questa gran tragedia però.
Quante volte avrai notato in altri cellulari e smartphone differenze nel segnale? Chi è fatto meglio, chi è fatto peggio, la posizione dell’antenna, il momento in cui si fa il test, eventuali interferenza e un altro milione di variabili concorrono ai risultati dei test.
Quello che più mi interessa della storia è che Apple è stata vittima del suo ufficio più performante: l’ufficio marketing. Una vera e propria macchina da guerra quella di Apple, che negli anni ha invaso e conquistato i principali canali di comunicazione. Lo ha fatto in modo tradizionale e in modo non convenzionale, è entrata nelle sale cinematografiche, nelle diatribe e via dicendo, il tutto sempre riuscendo a diffondere solo le informazioni che desiderava si diffondessero.
Una macchina così perfetta, però, funziona fino a quando i prodotti che pubblicizza non hanno alcun problema. Al minimo difetto la macchina si rivolta contro i suoi creatori e la potenza di comunicazione utilizzata a favore di iPhone 4 viene improvvisamente dalla protesta, le schermaglie, le lamentele e via dicendo.
Una cosa che dovrebbe farci pensare e che probabilmente spiega molte di quelle aziende le cui azioni di marketing sembrano sempre minime rispetto la loro potenza economica.
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