Continuano le polemiche sulla questione relativa alle rimodulazioni Wind, Tre, Vodafone e TIM, dopo gli esposti del PD all’AGCOM contro i rincari su base mensile dovuti al passaggio alla fatturazione da 30 giorni da parte degli operatori in ambito mobile.
In questo senso, diventa interessante evidenziare quanto affermato da Carlo Rienzi, presidente del Codacons, che evidentemente non ha apprezzato la tempestività dello stesso PD:
“Il Pd arriva in ritardo: già dieci giorni fa il Codacons ha inviato un esposto all’Agcom e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia chiedendo di indagare sui rincari tariffari decisi dagli operatori telefonici dopo lo stop alle bollette a 28 giorni. Fa sorridere che un partito come Pd tenti di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati: invece di presentare tardivi esposti alle autorità, avrebbero dovuto i parlamentari proporre norme che vietassero in modo categorico alle compagnie telefoniche di elevare le tariffe per recuperare i minori incassi delle fatturazioni a 28 giorni. E lo strapotere che permette alle società della telefonia di vessare gli utenti con simili comportamenti è da attribuire proprio alla mancanza di interventi normativi da parte della politica”.
Insomma, la fatturazione a 30 giorni, con le relative rimodulazioni Wind, Tre, Vodafone e TIM, a quanto pare faranno discutere ancora a lungo nel corso delle prossime settimane.