Vodafone Italia ha presentato la seconda edizione della campagna “il tuo telefonino ha ancora tanta energia” e per l’occasione ha inaugurato a Milano il primo “spazio responsabile” dove dal 1 all’11 aprile sarà possibile smaltire vecchi cellulari partecipando all’estrazione di una bicicletta, ricaricare il proprio telefonino con la nuova Ecoricarica e acquistare borse esclusive realizzate riciclando i cartelloni e le affissioni delle passate campagne pubblicitarie. All’interno dello Spazio MyFuture, la prima vetrina eco-social d’Italia, è possibile smaltire il vecchio cellulare contribuendo cosi alla realizzazione di impianti fotovoltaici per le scuole e tutti coloro che porteranno un cellulare al negozio parteciperanno al concorso per vincere una bicicletta.
L’iniziativa “Il tuo telefono ha ancora tanta energia” che si avvale anche quest’anno del contributo di Enel e di Legambiente come partner attivi della iniziativa, è un elemento importante di My Future, il progetto di Vodafone che raccoglie le iniziative per un business responsabile e a tutela dell’ambiente.
La prima edizione della campagna, che ha coinvolto in un tour itinerante 10 città italiane e gli oltre 700 negozi Vodafone One, ha permesso raccogliere oltre 20.000 terminali. Il ricavato dalla loro rigenerazione, unito al contributo di Vodafone, ha permesso di finanziare l’installazione degli impianti fotovoltaici forniti da Enel.si nelle sei scuole individuate con il supporto di Legambiente nelle città di Palermo, Agrigento, Grosseto, Pesaro, Comacchio e La Spezia.
All’interno dello Spazio MyFuture si trova anche un’area dedicata alle attività della Fondazione Vodafone Italia, creata nel 2002 dall’azienda per avere una struttura autonoma completamente dedicata ad attività di servizio e di solidarietà sociale. La Fondazione ha finanziato 237 progetti negli anni 2002-2008, di cui 123 conclusi, per un totale di oltre 38 milioni di euro (dati aggiornati a ottobre 2008) e per il periodo 2008-2011 ha scelto di focalizzare i propri interventi nell’ambito delle periferie urbane, ponendo ancora al centro dell’attività le situazioni di grave emarginazione sociale.