È il Piemonte la quinta tappa del progetto di Vodafone Italia per contribuire alla riduzione in Italia del digital divide. Dopo Olevano sul Tusciano, in provincia di Salerno, Nurri in Sardegna e Cellino Attanasio e Scerni in Abruzzo, Virle è il primo comune del Nord dove Vodafone, nell’ambito del progetto, ha portato la banda larga mobile fino a 7.2 megabit al secondo in download, con la tecnologia HSDPA (High speed download packet access, l’evoluzione dell’UMTS).
Vodafone Italia conferma così l’impegno a promuovere la diffusione della banda larga mobile nel Paese e ad assicurare ai propri clienti i migliori servizi disponibili. Lo sviluppo tecnologico presentato oggi e’ una dimostrazione delle concrete possibilità offerte dalla telefonia mobile di terza, e presto di quarta generazione, per affiancare con efficacia ed efficienza i servizi di rete fissa nel portare banda larga nelle zone del nostro Paese che ne sono sprovviste.
“Oggi ci auguriamo di aver dato un utile contributo a ridurre il divario digitale – ha sottolineato Tiziana Olivieri, Direttore Nord Ovest di Vodafone Italia – un risultato che conferma il nostro costante impegno nell’assicurare i migliori servizi disponibili ai clienti ma anche un esempio delle concrete possibilità offerte dalla banda larga mobile per affiancare i servizi di rete fissa in modo efficiente ed efficace nella copertura del digital divide. Per il Nord Italia abbiamo deciso di partire dal Piemonte, regione nella quale e’ molto sentito il problema dell’accesso al web”.
Il progetto di Vodafone conferma quanto già realizzato dal programma WI-PIE della Regione Piemonte: “Quando il programma regionale WI-PIE è partito – ha commentato l’assessore all’Innovazione della Regione Piemonte, Andrea Bairati – i Comuni che non avevano un accesso veloce a Internet erano circa 900. Oggi, invece, tutti i piemontesi, quattro milioni e duecentomila persone, vedono riconosciuto il loro diritto di accesso alle informazioni e alla rete. Non si tratta soltanto di un problema di recupero della produttività, ma più in generale di una questione di democrazia e di appartenenza“.