Come ben sappiamo, nel nostro paese la telefonia mobile può contare su diversi protagonisti che danno la possibilità all’utenza di scegliere tra un’offerta estremamente variegata e in base alle proprie esigenze. È anche vero, però, che in diverse occasioni il problema dello squilibrio tra le compagnie si fa sentire eccome. Pensiamo, ad esempio, all’arrivo di iPhone 3G nel nostro paese: il prezzo di listino scelto dalle le due compagnie che ne detengono ancora l’esclusiva di vendita, Telecom Italia Mobile e Vodafone Italia, è pressoché lo stesso, quasi a voler rinunciare ad una concorrenza degna di questo nome.
Ma non è la prima volta che il rapporto tra le due aziende leader nel mercato mobile della penisola è sotto gli occhi dei riflettori. Nei giorni scorsi diverse agenzie di stampa e i portali di settore hanno rivolto l’attenzione su un altro progetto che rivede insieme i due gruppi commerciali: questa volta l’obiettivo primario dell’accordo è di mettere in condivisione le rispettive torri per il segnale di rete.
Un piano, questo, che implementa l’intesa di collaborazione di Telecom Italia e Vodafone già presente, con lo scopo di arrivare, nel giro di pochi anni, ad avere quasi 10 mila siti comuni, con una copertura praticamente totale del territorio nazionale. Questo significa, oltre che la possibilità di offrire un servizio qualitativamente maggiore agli utenti, un grosso risparmio per i due colossi in termini di manutenzione e miglioramento delle infrastrutture.
Se da una parte il nuovo accordo sembra piacere agli analisti e all’economia, l’Autorità Garante per le Telecomunicazioni segue con particolare interesse la vicenda, affinché tutto sia entro i confini della legalità, secondo le norme del libero mercato. Ora è ancora presto per valutare la nuova mossa delle compagnie telefoniche, ma l’Authority ha deciso di mettere sotto osservazione tale progetto fin dall’inizio, cosi da non perdere una sola mossa scaturita dal nuovo risvolto della partnership.