Sono soltantoo cinque le società che hanno aderito al bando per l’asta di assegnazione di nuove frequenze per la telefonia mobile che parte il prossimo 30 agosto. Lo ha reso noto il Ministero dello Sviluppo Economico che gestirà tutte le procedure per l’assegnazione. Le offerte iniziali saranno svelate nella giornata del 30 e dal giorno successivo saranno possibili eventuali rilanci.
All’asta partecipano i quattro principali operatori di telefonia mobile italiani. Vodafone, TIM (attraverso la capogruppo Telecom Italia), Wind ed H3G hanno tutte infatti confermato la loro presenza. Si tratta di un dato di adesione atteso in considerazione del fatto che la gara assegnerà frequenze anche nella banda degli 800 MHz fondamentale per lo sviluppo delle reti LTE (Long Term Evolution). Il quinto operatore che parteciperà all’asta è Linkem spa società che attualmente fornisce i propri servizi su rete Wimax e Wi-Fi con una copertura estesa a circa 200 comuni.
Della partita non farà invece parte Poste Italiane che attraverso Poste Mobile rappresenta l’operatore virtuale con il maggior numero di clienti. La partecipazione del gruppo postale era stata data per probabile nei mesi scorsi per essere poi progressivamente ridimensionata negli ultimi giorni. Allo stesso modo non hanno aderito alla gara ne gli altri operatori mobili virtuali operanti sul territorio italiano ne gli ISP operanti su rete fissa. L’asta è composta da 25 lotti di assegnazione distribuiti in vari blocchi che coprono la banda ad 800 MHz, 1800 MHz, 2000 MHz e 2600 MHz.
Due blocchi composti rispettivamente da uno e da cinque lotti di frequenze riguardano la banda ad 800 MHz, che come dicevamo è quella che probabilmente più interessa i vari gestori. Complessivamente il Ministero dello Sviluppo Economico si attende di ricavare dall’asta almeno 2,4 miliardi di euro. La scadenza delle concessioni è fissata al 31 dicembre del 2029. Le procedure messe in atto dal ministero prevedono anche una clausola di salvaguardia in caso sorgessero controversie per la liberazione delle frequenze attualmente occupate dalla tv analogica. In questi casi è infatti prevista la liberazione coattiva delle frequenza con eventuale risarcimento del danno.
[via | Ansa]
[Photo Credits | Sito 3GPP]