In questi giorni si parla molto della multa giunta direttamente da AgCom, per quanto concerne la decisione di 3 Italia e Wind di sospendere le SIM degli utenti ricaricabili giunte alla scadenza. Il mancato preavviso porta anche alla necessità del pubblico di affrontare un costo in caso di riattivazione con il medesimo numero.
Agcom in questi giorni ha voluto precisare la natura del provvedimento che ha portato alla sanzione di 320mila e 340mila euro per i due operatori destinati alla fusione:
“Per gli utenti si crea la situazione di doverla pagare nuovamente per ottenere il recupero della numerazione (e ciò a maggior ragione nei casi in cui la disattivazione sia dipesa da una condotta non corretta dell’operatore) […] Dalle rese informazioni emerge che la Società ha introdotto, dal 2010, una procedura onerosa di recupero della numerazione ed ha continuato ad applicarla senza soluzione di continuità. L’entità complessiva degli importi corrisposti dai clienti per il recupero delle numerazioni cessate (32.126) è stimabile, per il medesimo periodo, in almeno euro 160.630,00, non essendo quantificabile l’eventuale pagamento da parte dell’utente di un prezzo superiore al minimo suggerito. [..] In conclusione, si ritiene che la Società non abbia addotto argomentazioni valide ai fini dell’esclusione della propria responsabilità e, pertanto, non può che confermarsi quanto contestato in sede di avvio del procedimento sanzionatorio de quo […]”.
Staremo a vedere quali saranno gli eventuali effetti per la fusione di Wind e 3 Italia.