L’iPhone 3G avrà confezioni in fecola di patate. Svolta ecologista o spreco di beni alimentari?

Quasi fosse un suo nuovo, irresistibile prodotto tecnologico, casa Apple è riuscita a creare un clamore senza precedenti intorno alla fecola di patate. Si tratta di una sostanza amidacea ricavata dai noti tuberi tramite un processo fisico, si presenta in microgranuli (quasi polvere) e tende molto a compattarsi.

Questa ormai celeberrima sostanza, oltre che in cucina, sta diventando sempre più di moda nelle industrie che vogliono assumere un appeal ecologico (che si sa quanto sia importante, di questi tempi), in quanto ideale per creare delle confezioni completamente biodegradabili, più leggere, più economiche e meno inquinanti in caso di termovalorizzazione. Insomma, tutto ciò che in molti si aspetterebbero da un sostituto “verde” della plastica, tranne che per un presunto spreco di beni alimentari, tanto rari in talune aree del mondo.

E’ proprio questo il dibattito che sul web (ma non solo) si è scatenato dopo la notizia di un avvenuto accordo tra Apple e la compagnia tedesca PaperFoam (fornitrice da anni di Motorola), teso alla produzione di milioni di confezioni ecologiche per iPhone 3G, fatte proprio con la fecola di patate.

Nokia Wireless Loopset, il dispositivo ad induzione wireless per migliorare la comunicazione mobile dei portatori di apparecchi acustici

Nokia ha presentato il Nokia Wireless Loopset, un nuovo dispositivo ad induzione wireless, ideato specificamente per migliorare la comunicazione mobile dei portatori di apparecchi acustici. Questo innovativo loopset, permetterà ai portatori di apparecchi acustici dotati di T-coil (o di impianti cocleari), di utilizzare telefoni cellulari, così come altri dispositivi audio, senza la necessità di doverli avvicinare all’orecchio e con una qualità audio davvero ottimale.

Compatibile con i dispositivi che sono dotati di connettività Bluetooth, questa nuova, utile creatura di casa Nokia – dotata di un comodo laccetto e di un singolo bottone per la gestione delle chiamate – consente di accedere alle chiamate in modalità wireless tramite l’apparecchio acustico. Tra le principali funzionalità del Nokia Wireless Loopset, ci sono da sottolineare: la vibrazione (per le segnalazioni), la funzione side-tone (per una maggiore chiarezza ed il controllo della propria voce), una vasta gamma di volumi ed una risposta di frequenza ottimizzata.

Il più importante studio sul rapporto tra cellulari e tumori ancora non pubblicato. Cosa ci vogliono nascondere?

L’affaire riguardante le radiazioni emesse dai cellulari, ed in particolar modo le loro conseguenze sulla salute di chi ne fa un utilizzo prolungato, è un qualcosa che desta molto interesse in tutta l’opinione pubblica mondiale. Fatto ben noto alle amministrazioni pubbliche e (soprattutto) alle multinazionali del settore, ben consce del fatto che, un’eventuale conferma circa i danni delle emissioni su tutti gli utenti della telefonia mobile, potrebbe provocare un vero e proprio tsunami nelle vendite di questo tipo di prodotti.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare prima d’ora, Interphone è il più importante studio a livello mondiale – finanziato da 13 paesi con la bellezza di 15 milioni di euro, e coordinato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) – circa la correlazione tra l’utilizzo di telefoni cellulari e la manifestazione di tumori al collo ed alla testa. Studio previsto per la pubblicazione da almeno tre anni, ma misteriosamente ancora nel cassetto di chi l’ha condotto. Non si sa per colpa di chi.

SMS truffa, ecco come ci spillano i soldi

Mentre la minaccia principale per i nostri portafogli nel mondo dei computer si chiama tuttora dialer (anche se con la larga diffusione dell’ADSL, per fortuna, i rischi sono notevolmente calati), per le persone che hanno quotidianamente a che fare con i cellulari, la massima attenzione va rivolta al bruttissimo fenomeno SMS truffa, che è in continua crescita.

Come avrete sicuramente avuto modo di leggere in più di un’occasione, il funzionamento degli SMS truffa è molto subdolo, promettendo servizi all’apparenza saltuari, che poi si rivelano inevitabilmente come costosissimi abbonamenti molto difficili da disdire. Proprio per questo, oggi vogliamo darvi qualche dritta su come riconoscerli e qualche informazione circa il loro reale funzionamento.

Ci sono messaggi per te! Chiama da telefono fisso [numero di telefono] e segui la voce guida. Info e costi di iscrizione [sito web]

Questo il messaggio tipo di uno dei tantissimi SMS truffa che ogni giorno infestano i nostri cellulari. L’invito rivolto all’utente nella maggior parte dei casi è quello di chiamare un numero per ricevere sul proprio dispositivo mobile dei messaggi, attivare dei crediti, scaricare news, delle immagini, dei video o ricevere suonerie “gratis”. Tutto rigorosamente tramite abbonamento, clausola molto furbescamente nascosta nella documentazione circa i termini del servizio.

Guida: come sbloccare le memory card dei cellulari protette da password

La vita stressante che oggi molti di noi devono affrontare quotidianamente porta a spiacevoli incidenti anche con i cellulari, primo tra tutti quello relativo alla dimenticanza delle password che permettono l’accesso alle memory card.

A meno che non si tratti di un “blocco mentale” momentaneo, perdere la password della memory card utilizzata nel proprio cellulare, può rivelarsi una vera e propria tragedia: decine – se non centinaia – di fotografie, filmati, dati importanti (sia per il privato che per il lavoro) che corrono il serio rischio di essere perduti per sempre.

Ecco perché oggi noi di IoChiamo abbiamo deciso di darvi una mano (per quello che è possibile fare nei limiti che impone lo spinoso caso), e proporvi una facile guida tramite la quale vedere insieme come sbloccare le memory card dei cellulari protette da password.

A seguire trovate tutte le procedure da seguire passo passo e qualche consiglio utile. Buona lettura a tutti!

SMS: evoluzione o deturpamento del linguaggio?

Che ne penserebbe Dante del “nuovo” italiano?

Questioni di spazio: tutta colpa di quei miseri 160 caratteri a disposizione per ogni messaggio. Questa la motivazione ufficiale della nascita dell’italiano 2.0, quello che ogni giorno viaggia in milioni di messaggi brevi inviati tramite i telefoni cellulari (o via internet), i celeberrimi SMS (acronimo di Short Message Service, “Servizio per i Messaggi Brevi” in italiano).

L’italiano utilizzato negli SMS è quello che vede amputate gran parte delle vocali, insieme ai “colleghi” accenti, i poveri punti e le virgole “operaie”. Per farla breve, si tratta di un italiano che tende a racchiudere in 2, massimo 4 lettere ciascuna parola, e mescolare con il resto (quando anche impossibile agli occhi dei comuni mortali) qualche parola inglese, purché sia più breve della sua controparte nostrana (non disdegnando ovviamente la sostituzione dei numeri scritti come parole con vere cifre, ma quello rientra quasi nella normalità). Quindi, tanto per fare un esempio, una frase come “perché non ti trovi una ragazza?” diventa magicamente “xke nn t trovi 1 girl?” e così via.

Quasi inutile dire che sono molte le persone che, senza voler sentire alcuna “arringa difensiva”, ritengono il linguaggio degli SMS un qualcosa da vietare e far sparire quanto prima dalla testa dei giovani, ma non manca una corrente di pensiero che vede invece l’italiano 2.0 come una naturale evoluzione del nostro idioma, come accaduto negli anni anche con lo slang americano (anche se per alcuni il paragone pare troppo azzardato). Ed è a questo punto che il bivio inizia a farsi intravedere davanti a noi: gli SMS hanno portato ad un’evoluzione o un deturpamento del linguaggio?

I cellulari sono più dannosi del fumo per la salute pubblica

I cellulari sono più dannosi del fumo. Questa la conclusione shock di uno studio effettuato da alcuni esperti, i quali hanno anche aggiunto che è necessario approntare quanto prima un piano regolatore per l’esposizione delle persone alle onde emesse dai telefonini, proprio come in tanti paesi del mondo (Italia compresa) si è fatto con il fumo delle sigarette. Così come le stesse industrie produttrici di tecnologia mobile dovrebbero far qualcosa per ridurre le radiazioni emesse dai loro prodotti che, secondo quanto rilevato dagli studi del Dr Vini Khurana, provocano più tumori del tanto bistrattato (a ragione) fumo.

I dati provenienti da questa ricerca appena pubblicata non lasciano davvero margini di dubbio: l’utilizzo ripetuto di cellulari per circa 10 anni raddoppia il rischio di contrarre un tumore al cervello. Un periodo di tempo molto breve che, sulla base di alcuni test effettuati dallo stesso Khurana, seppur breve, si è rivelato sufficiente per ottenere risultati così devastanti.

Va però detto che qualcosa si muove, infatti per la lotta contro le radiazioni dei cellulari sono già state messe in piedi alcune importanti iniziative, da parte di governi come quello francese e quello tedesco, entrambi promotori di ampie campagne di sensibilizzazione, rivolte soprattutto ai bambini, e nelle quali viene chiesto alla popolazione di non abusare dei telefoni cellulari.

Messaggi nascosti nelle conversazioni effettuate tramite VoIP?

Ed eccoci tornati a parlare di VoIP, questa volta non per segnalarvi i migliori 5 servizi gratuiti che utilizzano tale tecnologia, ma per rivelarvi quella che potrebbe essere una grandiosa scoperta fatta da due scienziati informatici dell’istituto nazionale delle telecomunicazioni di Varsavia (in Polonia).

Pare infatti che Wojciech Mazurczyk e Krzysztof Szczypiorski (questi i nomi dei due studiosi polacchi) siano riusciti a trovare un metodo per inserire dei messaggi nascosti nelle conversazioni effettuate tramite VoIP. A dare la notizia, per certi versi davvero inquietante, è stato l’autorevole giornale New Scientist, specificando che il metodo utilizzato per portare a termine quest’operazione è la steganografia, un processo che permette appunto di inserire dei messaggi nascosti in elementi quali, ad esempio, le immagini (basti pensare a quelle foto che, semplicemente cambiandone livello di luminosità e/o contrasto, rivelano delle frasi o componenti normalmente invisibili).

Arriva il grande fratello del Regno Unito?

Dai tremendi accadimenti dell’undici settembre 2001, l’approccio alla sicurezza e la lotta dei paesi occidentali contro il terrorismo si sono fatte parecchio sentire anche dai cittadini di quelle stesse nazioni. Basti pensare ai controlli molto più approfonditi che si fanno negli aeroporti o all’aumento delle intercettazioni telefoniche.

Bene, è proprio in quest’ultimo campo che andrà presto ad operare il governo del Regno Unito, in procinto di mettere su una sorta di grande fratello in grado di intercettare e conservare in un enorme database tutte le telefonate, le corrispondenze tramite posta elettronica e dati sui comportamenti avuti sul web da parte dei cittadini.

Utilizzare i cellulari in gravidanza può danneggiare i nascituri?

Certo, credere a tutti gli allarmismi che di giorno in giorno affiorano circa lo scottante argomento delle radiazioni dei telefoni cellulari vorrebbe dire crederli peggio di una bomba atomica, ma lo studio che vi segnaliamo oggi parrebbe essere un qualcosa di molto serio ed ampiamente provato.

Oggetto degli studi è stata la salute mentale (ed i conseguenti comportamenti) dei nascituri dopo un uso, o abuso, dei telefoni cellulari da parte delle donne in stato interessante. I risultati purtroppo lasciano davvero poco all’immaginazione ed alla speranza: basta utilizzare due o tre volte al giorno un cellulare per entrare nella zona a rischio.

mGuard e Guardian, i software anti-furto per cellulari

Non bisogna essere certo degli esperti o dei gran appassionati di telefonia mobile per sapere che, in una brutta classifica che è possibile virtualmente stilare, i cellulari sono trai primi oggetti ad essere rubati quotidianamente nelle strade di tutto il mondo, anche prendendo tutte le precauzioni possibili.

Ed allora come fare a proteggersi quando il fattaccio è purtroppo già accaduto? Semplice, utilizzando i software anti-furto per cellulari. Sono incredibilmente efficienti ed oggi ve ne presentiamo ben due. Dategli un’occhiata e non ve ne pentirete.

mGuard (che potete vedere nella foto qui sopra) è un validissimo software anti-furto per cellulari, totalmente gratuito ed utilizzabile su tutti i telefonini di Sony Ericsson. La sua funzione è quella di inviare automaticamente (quindi senza che l’eventuale ladro se ne accorga) un SMS ad un determinato numero quando vengono effettuati dei cambiamenti per quanto riguarda la SIM.

Nokia 5610, vale davvero la pena acquistarlo?

Eccoci di nuovo a parlare della casa finlandese e oggi lo facciamo con il Nokia 5610. Siamo abituati a parlare solo di pregi quando l’argomento è Nokia, ma questa volta bisogna tirar in ballo anche i difetti. Infatti ci sono state numerose di lamentele che riguardano il Nokia 5610, così tanto da far pensare se vale davvero la pena acquistarlo.

E si, purtroppo Nokia ha fatto un flop commercializzando il suddetto cellulare, oltre ad avere una batteria con una durata davvero minima (basta ascoltare 2 ore di musica al giorno per metterlo sotto carica la sera) e una fotocamera che consuma molta ’energia’. Questa eXpressMusic , inoltre dovrebbe essere un cellulare dedicato alla musica, ma di musica purtroppo c’è solo il nome, infatti ha degli altoparlanti davvero sgradevoli con un suono poco ’chiaro’. Ma qual è stato il pensiero di Nokia quando lo progettava?

La mente controllata dai cellulari?

Carissimi amici appassionati di tecnologia mobile, oggi torniamo a parlarvi di uno degli argomenti più scottanti degli ultimi tempi, ovvero da quando i cellulari si sono diffusi in maniera così massiccia: le radiazioni e le loro conseguenze su di noi.

E’ infatti arrivata una notizia da Scientific American che fa quantomeno rabbrividire: i segnali elettromagnetici emessi dai telefonini possono alterare le nostre onde cerebrali, e di conseguenza i nostri comportamenti. Tutto questo perché, quando parliamo tramite essi, la nostra corteggia cerebrale è molto vicina all’antenna dei telefonini, che come noto emette quei segnali elettromagnetici di cui parlavamo qualche rigo più su.

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