Cellulari e virus: il pericolo cresce

Come sappiamo bene, la crescita tecnologica della telefonia mobile e l’avvento del settore smartphone ha reso i cellulari di ultima generazione molto più simili ad un computer che ad un semplice telefonino degli esordi del settore. Insieme, però, ai vantaggi offerti dalla convergenza e da una sorta di “informatizzazione” dei cellulari, aumentano anche i difetti e i pericoli presenti già da tempo nel settore dei pc. Secondo uno studio effettuato recentemente dalla nota Kaspersky, uno dei marchi leader nel settore della sicurezza informatica, nel giro di pochi anni il numero di malware e di altri pericoli realizzati ad hoc per le piattaforme mobili sono cresciuti enormemente, soprattutto attraverso l’uso del servizio di messaggistica.

Vodafone: con gli sms solidali per l’Abruzzo raccolti 4 milioni di euro

È passato già qualche mese dal terribile sisma che ha colpito l’Abruzzo, causando centinaia di morti e distruggendo interi centri abitati. Qualche settimana fa’ alcune persone sono riuscite ad ottenere un primo segnale di ritorno alla normalità, con la consegna delle prime abitazioni. Ma sono ancora tante le famiglie prive di un tetto che sperano in tempi brevi per una svolta importante della propria vita, cercando di ritrovare un equilibrio e una stabilità sconvolti dal terremoto del 6 aprile scorso. Molti di voi avranno sicuramente contribuito in diversi modi, soprattutto via sms, grazie all’estrema semplicità nelle modalità di donazione.

Una tonnellata di cellulari nasconde chili di metalli preziosi

3,5 chili di argento, 340 grammi di oro, 140 grammi di palladio e 130 chili di rame. Che significano questi numeri? Sono il peso dei metalli più preziosi contenuti in una tonnellata di cellulari usati, equivalenti a circa 6 mila dispositivi. È quanto rivelato da Solving the E-waste Problem (StEP), organismo delle Nazioni Unite che ha deciso di rilanciare il problema dei rifiuti pericolosi rappresentati dai vecchi telefoni cellulari in tutto il mondo, in particolare nei paesi economicamente più sviluppati, dove il cambio di cellulare avviene più spesso e, quindi, sono numericamente maggiori i vecchi terminali da smaltire.

Il problema è tornato nelle prime pagine delle agenzie di stampa in questi giorni dopo le dichiarazioni di Ruediger Kuehr, il segretario dell’organizzazione legata all’ONU, che punta a trovare delle soluzioni efficaci e tempestive per evitare che i rifiuti tecnologici rappresentati dai telefonini non più utilizzati divenga una situazione insostenibile. La maggior parte di tali rifiuti vengono dislocati in paesi differenti da quelli che li producono: la maggior parte di essi vengono spostati negli stati più poveri del pianeta, divenuti da tempo vere e proprie discariche del mondo occidentalizzato.

Cellulare esploso in Calabria, scatta la denuncia

Immaginatevi di avere un cellulare in tasca, che in realtà non è solo un cellulare, ma una bomba pronta ad esplodere. Come vi sentireste? Avete già infilato la mano nella tasca per mettere il più lontano possibile il telefonino? Detta in questo modo sembra davvero qualcosa di ironico e quasi uno scherzo: non lo è stato, invece, per una donna torinese che si trovava in vacanza in Calabria. Ma andiamo con ordine: la vicenda in questione non risale a qualche giorno fa’, ma è accaduta già da qualche mese.

Cellulari e bambini: la Francia pensa al divieto di utilizzo nelle scuole

Chi segue costantemente ioChiamo.com sa bene che spesso ci occupiamo anche di temi legati al rapporto tra la telefonia mobile e la salute degli individui, un terreno ancora non chiaro e dalle mille sfacettature. Le ricerche sono tantissime e i risultati altrettanto eterogenei: proprio per questo motivo si hanno delle grosse difficoltà a trovare una risposta certa ai mille quesiti che da anni attanaglia scienziati e utenti circa gli effetti delle onde elettromagnetiche dei cellulari sul corpo umano e sulla salute. Ma ci sono comunque dei punti di vista comuni sul tema, come ad esempio la prudenza raccomandata dagli studiosi alle famiglie sull’utilizzo dei telefonini da parte di <b<bambini.

Molti paesi stanno cercando di arginare tale pratica, sempre più frequente non soltanto per un vezzo da parte dei più piccoli ad avere un cellulare cosi presto, ma soprattutto per un bisogno dei genitori a tenere un contatto diretto con i propri figli, in una società sempre più ansiogena e diffidente qual è quella l’attuale. Tra gli stati che vorrebbero attuare delle misure altamente restrittive in questo senso c’è sicuramente la Francia.

IEA: cellulari e devices portatili una delle maggiori cause dello spreco energetico

Il cellulare è uno dei mezzi con cui si sta mettendo in ginocchio il pianeta? Detta così sembra quasi una battuta, un qualcosa di fantascientifico, e invece sembra proprio che il telefonino, insieme ad altri prodotti portatili divenuti parte di noi da anni, come lettori musicali, MID, palmari, HD portatili, ecc…siano una delle cause dello spreco energetico attuale. Ad affermare questo è la IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, in un rapporto pubblicato qualche giorno fa’. La crescita sempre maggiore della produzione di dispositivi ad uso personale e domestico, insieme ad una domanda sempre più esigente, comporterebbe, secondo l’Agenzia, un vertiginoso aumento dei consumi energetici.

Ogni prodotto necessita di una carica per poter funzionare e la diffusione planetaria di questo tipo di oggetti, ma soprattutto le cattive abitudini, sia nella produzione che nelle scelte degli individui, rischia di vanificare gli sforzi fatti finora per arginare il problema dello spreco dell’energia. Si ipotizza, addirittura, che entro il 2030 si triplicherà la percentuale di tali consumi e, di conseguenza, si assisterà ad un aumento delle emissioni di anidride carbonica nell’aria che aggraverà i problemi già seri in termini di salute ambientale e sociale.

Telecom, Wind e Vodafone ammesse alla gara frequenze Ipse, H3G con riserva

Sono Telecom Italia, Wind e Vodafone le tre società ammesse a partecipare alla gara per l’assegnazione delle frequenze Umts lasciate libere da Ipse e sono pronte a presentare l’offerta economica iniziale. È quanto ha annunciato ieri il ministero dello Sviluppo economico, dipartimento per le Comunicazioni spiegando che “è scaduto alle 12 il termine previsto dal bando di gara per l’assegnazione delle frequenze nella banda 2100 Mhz (frequenze Umts lasciate libere da Ipse) pubblicato sulla Gazzetta ufficiale 35 del 23 marzo 2009“.

Antitrust: Vodafone nell’occhio del ciclone

Torniamo a parlare della storia infinita tra compagnie mobili e Antitrust, un rapporto che, soprattutto negli ultimi anni, si è trasformato in una vera e propria sfida, attraverso mega sanzioni, ricorsi e polemiche chilometriche. Ad essere sempre al centro del problema è senza dubbio la mancanza di trasparenza, il ricorso a spot ingannevoli e a clausole invisibili che rendono le strategie comunicative e commerciali dei carrier altamente discutibili sotto molti punti di vista. Ma non sempre le aziende mobili vengono riprese o criticate per la condotta verso gli utenti: anche il rapporto di concorrenza con gli altri gruppi sono spesso sull’occhio del ciclone, a causa di pratiche altamente scorrette.

L’ultima notizia in ordine di tempo riguarda un procedimento per inottemperanza degli impegni presi che l’Authority ha deciso di aprire contro Vodafone. Secondo l’organismo di controllo, il gruppo britannico non avrebbe rispettato un contratto firmato nel 2007 con Bt Italia, che prevedeva l’ingresso di quest’ultima nel mercato della telefonia mobile con i propri servizi fissi e mobili, affidandosi alle reti di Vodafone.

Terremoto: anche Vodafone e Poste Mobile a supporto delle popolazioni

È passata una settimana dal terribile sisma che ha colpito l’Abruzzo e ancora si lavora a pieno regime per alleviare le sofferenze delle migliaia di persone ormai senza più un’abitazione, un lavoro, un centro in cui vivere. Abbiamo visto in diversi articoli come anche il settore della telefonia mobile si sia mossa in tante iniziative concrete per venire incontro agli utenti delle zone terremotate e non solo con il mezzo degli sms solidali, a cui è possibile ancora aderire inviando un messaggio del valore di 1 euro al numero 48580 (2 euro se si chiama allo stesso numero da fisso).

Oltre a Telecom Italia e Wind, anche Vodafone ha deciso di muoversi con particolari iniziative volte a supportare la propria clientela sul territorio abruzzese. La compagnia ha deciso di potenziare il proprio segnale nella zona, in modo tale da rendere più facili le comunicazioni: per farlo l’azienda si è affidata a particolari stazioni radio mobili. Ma non solo: Vodafone ha deciso di erogare 200 mila ricariche gratuite da 5 euro per i clienti residenti nei centri terremotati.

Cellulari spia: il COPASIR lancia l’allarme

In un mondo sempre più controllato da tutto e da tutti la telefonia mobile svolge un ruolo cruciale nelle pratiche più utilizzate per spiare gli altri. Gli smartphone, lo sappiamo, hanno aperto a nuove ed interessanti possibilità tecnologiche, ma nel contempo hanno moltiplicato i problemi: virus, malware, software illegali attendono il momento ideale per poter sferrare attacchi verso i dispositivi mobili. Notizia di questi giorni è l’allarme lanciato dal COPASIR, il Comitato per la sicurezza della Repubblica, su alcune pratiche di controllo dei terminali tramite un particolare software acquistabile via Internet a basso costo, molto semplice da utilizzare.

Il programma in questione consentirebbe di monitorare costantemente i telefonini, riuscendo a raccogliere tantissime informazioni, come la rubrica, il tabulato delle chiamate, gli sms e altri contenuti. Ma non solo: attraverso questo tipo di programma è possibile è possibile avere a disposizione una vera e propria cimice che registra le telefonate e che fornisce informazioni sulla posizione precisa del cellulare: un cellulare spia.

I rischi per la privacy aumentano su Facebook

Molteplici sono le bufale che si trovano on-line soprattutto da quando è aumentato a dismisura l’utilizzo di Facebook. Queste bufale possono essere dannose non tanto per le difficoltà tecniche che possono venire a creare ma soprattutto per il valore della privacy.
Il problema diventa maggiore quando l’applicazione viene salvata in locale su dispositivi mobili tipo iPhone e BlackBerry con una connessione Internet costante in metodo di scambio di dati. C’è comunque da dire che non tutte le applicazioni sono programmate in modo da utilizzare un worm ed entrare nella memoria locale.
Noi ne abbiamo esaminata qualcuna come tanti network on-line (vedi ad esempio Catepol che sta curando una rubrica intitolata “le bufale su Facebook: non cascateci!!!” e riportiamo di seguito qualche caso sporadico ed i metodi per evitare di cadere nella trappola degli “agguantatori” di dati personali.

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