3,5 chili di argento, 340 grammi di oro, 140 grammi di palladio e 130 chili di rame. Che significano questi numeri? Sono il peso dei metalli più preziosi contenuti in una tonnellata di cellulari usati, equivalenti a circa 6 mila dispositivi. È quanto rivelato da Solving the E-waste Problem (StEP), organismo delle Nazioni Unite che ha deciso di rilanciare il problema dei rifiuti pericolosi rappresentati dai vecchi telefoni cellulari in tutto il mondo, in particolare nei paesi economicamente più sviluppati, dove il cambio di cellulare avviene più spesso e, quindi, sono numericamente maggiori i vecchi terminali da smaltire.
Il problema è tornato nelle prime pagine delle agenzie di stampa in questi giorni dopo le dichiarazioni di Ruediger Kuehr, il segretario dell’organizzazione legata all’ONU, che punta a trovare delle soluzioni efficaci e tempestive per evitare che i rifiuti tecnologici rappresentati dai telefonini non più utilizzati divenga una situazione insostenibile. La maggior parte di tali rifiuti vengono dislocati in paesi differenti da quelli che li producono: la maggior parte di essi vengono spostati negli stati più poveri del pianeta, divenuti da tempo vere e proprie discariche del mondo occidentalizzato.
Ciò che StEP ha voluto mostrare con i numeri che vi abbiamo mostrato ad inizio articolo è che un corretto smaltimento dei rifiuti tecnologici non produce solamente plastica e sostanze nocive per l’ambiente, ma contiene metalli preziosi che potrebbero essere recuperati, utilizzandoli per altri scopi o per la produzione di altri dispositivi, ottimizzando i costi e rilasciando meno inquinanti nell’aria e nel pianeta.
Alcune grandi aziende, come Nokia, Microsoft e Vodafone, hanno già da un po’ di tempo appoggiato politiche di questo tipo, promuovendo iniziative di recupero dei vecchi dispositivi, affinchè non vengano dispersi nell’ambiente insieme ai normali rifiuti casalinghi. Ma c’è ancora molto lavoro da fare e Kuehr auspica un intervento maggiore dei governi e della politica mondiale per regolamentare al meglio queste situazioni.
compro oro 2 Febbraio 2011 il 09:38
I cellulari come molti altri compenenti elettronici racchiudono dentro di se piccole parti realizzate con metalli preziosi come oro, argento, ecc. Il vero problema da affrontare sono i metodi per il recupero e la separazione di tali metalli dal resto dei materiali con i quali sono assemblati, tra l’altro esiste un certo grado di tossicità per alcune fasi dei procedimenti, poichè per effettuare un divisione occorre ricorrere a processi chimici che non possano essere assolutamente fatti in modo artigianle e in luoghi non preposti.In Giappone esiste un settore molto avanzato che si occupa del riciclo dei metalli preziosi da cellulari e affini che con l’aiuto di incentivi statali finalizzati al rispetto dell’ambiente, tale settore si è svelato essere interessante anche da un punto di vista redditizio.
Compro oro Firenze 6 Aprile 2014 il 19:32
Il riciclo dell’oro dai componenti elettronici può essere un business dalle grosse potenzialità anche per i paesi più evoluti come testimoniato dal Giappone che grazie ad adeguati aiuti governativi da molti anni ha sviluppato un settore per il riciclo dell’oro e di altri metalli da componenti elettronici. La maggioranza dei passaggi per il riciclo dell’oro devano essere eseguiti da macchine per evitare dannosi contatti con materiali nocivi alla salute e per un corretto recupero dell’oro devano essere seguiti standard precisi anche per lo smaltimento degli scarti di lavorazione