Il futuro della telefonia mobile è sempre più verso i paesi emergenti. Come abbiamo visto più volte le crescite esponenziali dei PIL degli stati a forte ascesa economica, come Cina, India e alcune aree dell’ex Unione Sovietica, vanno di pari passo con una maggiore richiesta di prodotti tecnologici, in particolare di cellulari, e dei servizi ad essi connessi, come la banda larga mobile.
La crescente domanda non riguarda più soltanto telefonini entry level, a basso costo: anche il settore degli smartphone è molto fiorente e l’imminente arrivo dell’iPhone nei mercati cinese e russo ne sono un esempio lampante. Anche il recente arrivo dei modelli BlackBerry e dello stesso melafonino in India, seppur non con il successo sperato, si stanno ritagliando un interessante fetta di mercato.
Il successo della telefonia mobile nei paesi in crescita è confermato da diversi studi. Uno degli ultimi è stato condotto da Telecommunication Union (Itu), una vera e propria federazione di società e di istituzioni che racchiude in sè rappresentanti di oltre 190 stati mondiali. I dati resi noti dall’Itu sono interessanti e danno un’idea precisa su come il mercato stia cambiando radicalmente
Il 42% del mercato del settore è concentrato nell’area dell’Asia Pacifico, con un trend in forte ascesa, che potrebbe presto portare la zona al primo posto nella classifica. Ma un altro dato è davvero significativo. L’India e la Cina rappresentano, da soli, circa un quarto dell’utenza mondiale, con quasi un miliardo di utilizzatori.
L’Asia, inoltre, si conferma come area con maggior mercato per quanto riguarda la banda larga, anche se il numero degli utilizzatori è ancora basso se proporzionato alla vasta popolazione (basti pensare che in India sono solamente 11 milioni le persone che usano abitualmente la rete). È anche vero, però, che gli sviluppi della telefonia mobile e della Internet via terminale potrebbero far cambiare rapidamente i risultati della ricerca.