Si sa, dai tragici avvenimenti dell’11 Settembre 2001 il mondo è radicalmente cambiato, e tutte le più grandi nazioni del mondo hanno iniziato ad adottare sistemi di difesa di vario genere contro il terrorismo, alcuni dei quali – va detto – alquanto invasivi per quanto concerne la privacy di ogni singolo cittadino.
Tra questi ultimi, figura sicuramente la legge che entrerà tra poco in vigore nel Regno Unito, e che prevede la registrazione obbligatoria di qualsiasi acquirente di cellulari in un immenso database nazionale, creato proprio con l’intento di combattere più efficacemente il terrorismo ed il crimine in generale. Insomma, per acquistare un telefonino nel Paese del Big Ben sarà necessario esibire un passaporto valido, il che è già stato etichettato da molte persone come inutile complicazione burocratica per i comuni cittadini, nonché norma facilmente aggirabile dai veri malintenzionati.
A lasciare perplessi sono inoltre le recenti notizie, che vogliono il VoIP come mezzo di comunicazione prediletto dai terroristi legati al mondo del fanatismo islamico. Una tecnologia tramite la quale, come abbiamo visto qualche tempo fa, è alquanto difficile compiere delle intercettazioni, e non sono stati aumentati i controlli in alcun modo.
A questo punto, in molte persone è lecitamente sorto il timore che, questo database, destinato ufficialmente alla sicurezza pubblica, possa man mano espandersi ed arrivare a catalogare informazioni circa le abitudini su Internet dell’intera popolazione del Regno Unito, monitorando i siti frequentati e le caselle di posta elettronica.
Che dire? La sicurezza viene sempre prima di qualsiasi cosa, ma in determinate occasioni forse sarebbe meglio non lasciarsi andare a provvedimenti troppo restrittivi nei confronti delle libertà di ogni singolo cittadino. Soprattutto considerando il fatto che, altri “campi” molto più significativi, vengono monitorati in maniera talvolta blanda, lasciando la via completamente spianata a terroristi e criminali di ogni genere.