Se si continua di questo passo, la simpatica fotografia che apre questo post potrebbe avvicinarsi alla realtà molto più di quanto ognuno di noi possa immaginare. Questo, in parole povere, è ciò che emerge dall’ultimo rapporto nazionale riguardante la condizione dell’Infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese, realizzato da Eurispes e Telefono Azzurro, e secondo il quale un bambino su 10 riceve il suo primo telefono cellulare prima di aver compiuto sei anni di vita. Un dato che, anche in noi appassionati di telefonia mobile, non può che destare più di qualche perplessità , soprattutto alla luce di certi studi scientifici a dir poco inquietanti.
Insomma, lungi da noi “demonizzare” i dispositivi mobili o sperare in una diminuzione della loro diffusione, ma certe situazioni rasentano davvero il ridicolo: insomma, tralasciando situazioni di emergenza in cui nessun mezzo potrebbe tornare più utile, un cellulare tra le mani di un bimbo di 4/5 anni, che senso ha? Forse quello di inculcargli sin dalla più tenera età la cultura del “tvb” o del “km stai?“? Speriamo vivamente di no.
Ad ogni modo, le risposte date a coloro che hanno svolto l’interessante ricerca di cui parliamo oggi, ci permettono di avere un quadro più completo della situazione: nel 57,5% dei bambini possessori di un dispositivo mobile, il 5,9% ne ha addirittura più di uno, mentre maggior parte di loro (poco più del 73%) dichiara di usarlo quasi esclusivamente per chiamare i genitori (qualcuno ci crede?). Seguono coloro che utilizzano il cellulare quasi solo per scattare fotografie (61,3% di bambini, i cui genitori non sanno dell’esistenza di alcuni geniali marchingegni chiamati “macchine fotografiche”), per girare filmati (49,5%), parlare con gli amici (58,6%), e tanto altro, fino ad arrivare ad un esiguo 12.8% di ragazzi, che dichiara di utilizzare il proprio telefonino per navigare sul web.
Che dire? Si accettano scommesse su quando vedremo i primi carrozzini targati Nokia, con porta-cellulare integrato.