È un periodo di forte crisi per quasi tutte le economie del globo. I tg lanciano quasi quotidianamente allarmi e moniti su possibili recessioni e in alcuni casi, come ad esempio la Germania, le prime avvisaglie si sono già verificate. Una situazione, questa, che si ripercuote anche nel settore della telefonia mobile, con una domanda sempre più sfiduciata e case produttrici che crollano con il passare dei mesi. Il nostro paese non è certo immune dalla crisi generalizzata e sono tante le denunce da parte di istituti di ricerca e di associazioni sul graduale impoverimento della popolazione italiana.
Sono tantissime le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese ma, come ben sappiamo, ci sono aspetti che mostrano come gli italiani non riescano a fare a meno del telefonino e dei suoi utilizzi, anche anche in tempi cosi duri. L’ISTAT ha recentemente rilasciato alcuni dati che fanno riflettere: quasi 82 milioni di linee mobili attive, schede prepagate che arrivano a sfiorare i 74 milioni, quasi 11 milioni in più rispetto all’inizio del 2006.
Insomma, la crisi c’è, ma la crescita degli utenti mostra quanto sia prioritario, ormai, l’utilizzo del telefonino in tutte le fasce d’età. I dati dell’ISTAT evidenziano anche come nel nostro paese si dia maggiore importanza alla telefonia mobile rispetto, ad esempio, all’utilizzo di Internet. Che si preferisca la connessione in mobilità? Questo ancora non è del tutto chiaro, bisognerebbe approfondire maggiormente la ricerca e capire quali utilizzi, oltre a quelli “standard” vengono fatti oggi con il cellulare.
Vero è che nel nostro paese ci sono più sim che individui, per non parlare dei telefonini, di cui siamo ormai sommersi. Un quadro decisamente inedito, questo, che cozza con il periodo no dell’economia e mostra un interesse quasi “maniacale” dell’italiano verso la telefonia mobile, anche in tempi di vacche magre.