Che la tv sul cellulare non abbia ottenuto, soprattutto in Occidente, il successo sperato non è certo una novità. I servizi di televisione mobile, in alcuni casi anche gratuiti, non sono riusciti a raggiungere i risultati previsti all’esordio di tale tecnologia. La nota società Strategy Analytics mostra un’interessante dato relativo alle dimensioni del mercato della tv mobile previsto per il prossimo anno: si parla di circa 280 milioni di dollari. Vi sembra una cifra importante? In realtà è davvero irrisoria se si pensa che le previsioni relative al 2010 formulate qualche anno fa’ azzardavano un giro d’affari di quasi 5 miliardi e mezzo di dollari per il settore.
Ma quali sono, quindi, le motivazioni che hanno ridimensionato cosi tremendamente la tv mobile? Nonostante la fruizione di servizi televisivi in mobilità sia particolarmente presente nei paesi asiatici, l’utenza globale si affida sempre di più alla rete e alle potenzialità offerte dalla banda larga mobile. Grazie a widgets, programmi ad hoc, portali dedicati ogni utilizzatore crea il proprio palinsesto video, condividendo i propri e scegliendo la via del Web 2.0 per realizzare una vera e propria “rete tv personalizzata”.
La rigidità della programmazione “classica” delle normali tv sembra stare stretta all’interno degli smartphones: Internet diventa il nuovo canale informativo e di scambio collettivo attraverso il terminale. Ma anche la tv si sta adeguando sempre di più alle regole del Web: i programmi, i tg e gli altri contenuti dei palinsesti vengono messi a disposizione sulla rete, spesso ottimizzati per essere guardati tramite il mini-display del device, in qualunque ora della giornata.
Insomma, sembra proprio che il futuro della televisione mobile sia quello di integrarsi sempre di più ad Internet per poter sopravvivere in un mercato mobile in costante cambiamento. La flessibilità è la parola d’ordine per poter riuscire a sopravvivere nell’era della rete e del Web 2.0.