Sicuramente la maggior parte di voi si ricorderà dei controversi numeri a pagamento con prefisso 144 e la dura battaglia delle associazioni di consumatori e organi di garanzie per limitarne l’accesso, fino alla loro definitiva scomparsa, sostituiti dai famigerati 899. Ovviamente la campagna di difesa per i consumatori è continuata anche per i nuovi prefissi, risollevando il problema delle telefonate pubblicitarie con tariffazioni al limite della legalità, con conseguenti malori dopo la ricezione delle bollette gonfiate da tali numerazioni. Alla fine il Garante per le Telecomunicazioni è sceso in campo, mesi fa’, tuonando contro il proliferare dei numeri a pagamento, cercando una giusta soluzione al problema.
Il risultato fu la decisione di un blocco collettivo di 144, 899 e via dicendo, già dall’estate di quest’anno. Si tratta di un blocco automatico, che qualsiasi utente sarà libero di mantenere oppure no. Una delibera che è stata accolta positivamente da quasi tutti. Quasi, perché c’è ovviamente chi opera per mantenere libere al 100% le linee “incriminate”.
Proprio in questi giorni il Tar del Lazio si è espresso contro la delibera del Garante, dichiarandola irregolare e, quindi, da annullare. Dichiarazioni che hanno nuovamente scatenato le ire delle associazioni di consumatori e una dura risposta dell’Antitrust, già pronto a presentare ricorso ad una sentenza che, a detta dell’organo di garanzia, mina gli equilibri e i giusti contrappesi tra le varie autorità. La deliberà verrà, quindi, annullata? Oppure si riuscirà a mantenerla?
È ancora presto per dirlo, ma vero è che è assolutamente necessario porre dei limiti a numerazioni “speciali” come quelle in questione, spesso molto simili tra loro e riguardanti servizi completamente differenti. Una vera e propria strategia che, molto spesso, è priva di trasparenza e chiarezza nelle modalità di tariffazione e, purtroppo sono sempre i cittadini a farne le spese. Attendiamo, quindi, ulteriori notizie in merito.