L’iPhone non è il solo prodotto Apple ad aver suscitato l’invidia di parecchie aziende leader del settore mobile. Anche lo store virtuale iTunes (che ha consolidato il proprio primato nel mercato musicale USA nei primi 6 mesi di quest’anno) è, infatti, continuo oggetto di particolari “attenzioni” da parte di molteplici colossi del mondo telefonico, tra i quali spicca Nokia, l’azienda finlandese che ha appena lanciato nel nostro paese il servizio che intende sfidare a viso aperto quello dell’azienda di Cupertino: Nokia Music Store.
Come scontato, si tratta di un software per la gestione ed il trasferimento su vari dispositivi dei file audio, che dà accesso ad un portale, tramite il quale è possibile ascoltare e/o scaricare musica in formato digitale, su PC (solo se si utilizza il browser Internet Explorer su sistema operativo Windows XP SP2, o superiore) così come su dispositivi mobili (Nokia N85, N78, N95 e N96). Salta poi subito all’occhio l’utilizzo del formato WMA (Windows Media Audio) con DRM (gli ormai famosissimi “lucchetti digitali”, che non consentono di masterizzare o ascoltare liberamente sui player portatili la musica scaricata), che rende impossibile la riproduzione della musica acquistata su dispositivi quali iPhone ed iPod… non c’è che dire, a volte i casi della vita ci sorprendono davvero!
Per quanto concerne i prezzi, va sottolineata la maggiore convenienza di iTunes per quanto concerne i singoli brani (venduti a 0.99€), venduti su Nokia Music Store alla non troppo appetibile cifra di 1.50€ (pagabile tramite carte di credito o carte prepagate). Gli album costano invece 10€ ciascuno, così come l’abbonamento mensile, che comprende il solo ascolto delle canzoni, con costi aggiuntivi per ogni eventuale download.
Che dire? Se vi aspettavate qualcosa di innovativo, in grado di dare uno scossone al mercato della musica digitale, rimarrete delusi. Se eravate semplicemente alla ricerca di un’alternativa ad iTunes, potreste aver trovato un prodotto valido da utilizzare di tanto in tanto. Un prodotto che però risulta ancora poco convincente, per la non vastissima gamma di brani offerti, e, soprattutto, per l’uso spropositato di formati proprietari e lucchettati (ma, in questo, casa Apple non è che se la cavi meglio).
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