Sempre più persone, con somma gioia degli operatori che promuovono il passaggio allo smartphone, stanno scoprendo il mondo che si cela dietro internet mobile. Non solo social network aggiornati anche “per strada“, ma un mondo di servizi annessi e connessi che ruotano attorno al web. E intanto in Italia siamo in 10 milioni i navigatori mobili, una cifra che continua ad aumentare mese dopo mese.
Le ricerche di mercato effettuate durante i primi mesi del 2009 hanno evidenziato che coloro che navigavano con certa regolarità dal proprio telefonino nel nostro paese fossero “solo” in 6 milioni. Dopo poco più di un anno questo numero ha superato quota 10 milioni. Questa crescita è da imputare a svariati motivi: in primis troviamo un numero sempre maggiori di smartphone in grado di catturare l’attenzione (e lo stipendio!) di milioni di persone che vedono i cellulari non solo come apparecchi destinati esclusivamente a chiamare e mandare SMS, ma come vere e proprie stazioni multimediali portatili. Altro fattore che ha alimentato la diffusione è il prezzo sempre più abbordabile delle connessioni mobili, siano per cellulare che con chiavette per computer portatili.
Questo è quanto emerge dalla ricerca condotta dall’Osservatorio Mobile Content & Internet della School of management del Politecnico di Milano che ha evidenziato anche come stia cambiando il modo di comunicare tra le persone: un uso massiccio di email ha ridotto i ricavi degli operatori telefonici sui servizi “classici” come il traffico voce (-4%) e gli SMS (-2%).
“Si è ormai innescato nel mercato del Mobile Internet, un circolo virtuoso spinto da diversi fattori: l’introduzione da parte di tutti gli operatori di interessanti piani tariffari Flat (+68% di ricavi da Tariffe Flat nel 2009); i notevoli investimenti in comunicazione verso il mercato; gli accordi tra gli operatori di telefonia e i principali brand del Web (social network, in particolare); la sempre maggiore diffusione di smartphone con una buona capacità di navigazione” spiega Filippo Renga, responsabile ricerca dell’Osservatorio.
Ma le perdite maggiori le ha subite il settore di contenuti digitali “vecchio stile” quali i loghi e suonerie (-20%), scalzati ormai dai più moderni, economici e qualitativamente superiori sistemi di business introdotti dai market virtuali quali AppStore, Android Market, OviStore e gli altri. Una naturale evoluzione della tecnologia e delle abitudini degli utenti.