Niente crisi economica nel settore dell’intrattenimento mobile: nei primi nove mesi del 2009 Gameloft ha raggiunto un volume di vendite pari a 90,2 milioni di euro con un incremento del 18% rispetto all’anno precedente. Sulla base di un tasso di cambio comparabile, la crescita nel periodo di nove mesi ha raggiunto il 16%.
Nel corso del primo trimestre le vendite hanno raggiunto i 30,1 milioni di euro, aumentando del 15% rispetto all’anno precedente sia al tasso attuale che sulla base di un tasso di cambio costante. I videogiochi in formato mobile rappresentano il 95% delle vendite del terzo trimestre della società. Il restante 5% è relativo alle vendite dei giochi console.
Nel terzo trimestre 2009 l’Europa ha rappresentato il 38% delle vendite, il Nord America il 31% e il resto del mondo il 31%. La crescita maggiore si è verificata nel resto del mondo, fino al 29% nel periodo considerato, specialmente in Asia e nell’America del Sud. Durante i primi nove mesi del 2009 Europa, Nord America e il resto del mondo hanno rappresentato rispettivamente il 38%, il 33% e il 29% delle vendite totali.
Le attività della società relative al segmento dei giochi mobile sono aumentate del 17% nel corso dei primi nove mesi dell’anno a causa dell’enorme successo dei giochi Gameloft su AppStore di Apple e gli ottimi risultati dei giochi Java e Brew. Inoltre la società prevede un’ulteriore crescita nel 2009 sia in termini di vendite che di utili.
Gameloft ha inoltre annunciato di aver ampliato le sue attività in due importanti mercati emergenti quali il Sud-est asiatico e il Medio Oriente. La società ha infatti siglato nuovi accordi diretti con ben 10 operatori nell’area del Sud-est asiatico e 9 in quella del Medio Oriente.
Nel lungo periodo, Gameloft è in un’ottima posizione per beneficiare del rapido sviluppo di videogiochi per la distribuzione digitale su telefoni cellulari e console, oltre che delle principali innovazioni introdotte da società quali Apple, Nokia e Google. Le vendite totali del gruppo saranno pubblicate il 2 febbraio, 2010 dopo la chiusura dei mercati-