Ultimo appello da parte della Commissione Europea verso tutti i paesi dell’Unione affinché accelerino l’adozione volontaria di “eCall“, la nuova tecnologia di comunicazione a bordo degli autoveicoli, che potrebbe permettere di salvare 2 500 vite all’anno. Quando un’auto ha un incidente grave, il sistema eCall compone automaticamente il 112, il numero unico d’emergenza europeo e comunica la posizione del veicolo al servizio d’emergenza più prossimo. In tal modo è possibile dimezzare i tempi d’intervento dei soccorsi, ridurre la gravità delle ferite e salvare la vita di persone che non sanno o non sono in grado di dire dove si trovano.
Al momento l’introduzione di eCall è lasciata alla volontà delle autorità pubbliche, delle imprese automobilistiche e degli operatori di telefonia mobile e il sistema non è in funzione in nessuno dei paesi dell’UE. La Commissione ha annunciato che se entro la fine del 2009 non saranno compiuti progressi significativi nell’introduzione di tale sistema, essa potrebbe allora proporre delle normative volte a diffondere il più rapidamente possibile questa tecnologia salvavita in tutt’Europa.
I dati forniti sono impressionanti perché nel solo 2008 sono avvenuti oltre 1,2 milioni di incidenti sulle strade europee che hanno causato circa 39000 morti e più di 1,7 milioni di feriti. Entro il 2014 e a partire dal prossimo anno, tutti i nuovi veicoli messi in circolazione in Europa siano dotati di un sistema di chiamata d’emergenza di bordo e che tale sistema abbia prezzi abbordabili.
Interessante è anche il fattore economico. Gli incidenti stradali, infatti, costano all’economia dell’Unione oltre 160 miliardi di euro l’anno. Se si dotassero tutte le auto del dispositivo eCall, è stato calcolato che si potrebbero risparmiare ben 26 miliardi di euro l’anno con costi d’installazione stimati a meno di 100 euro per autoveicolo.
Non è un passaggio facile perché l’introduzione di eCall richiede la piena collaborazione delle imprese automobilistiche e di telecomunicazioni oltre alle amministrazioni nazionali di tutti gli Stati membri perché devono assicurarsi che i loro servizi di emergenza siano dotati delle infrastrutture necessarie per gestire questo tipo di chiamate.
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