Torniamo a parlare di ambiente, un tema che in questi ultimi anni ha assunto proporzioni enormi, tanto da diventare una delle priorità non più rimandabili dell’intero pianeta. La telefonia mobile non è certo esente da questa situazione: ogni giorno sono milioni, forse miliardi, le persone che collegano il proprio device per ricaricarlo, consumando energia. Per non parlare dei rifiuti rappresentati da vecchi telefonini e accessori che, ogni anno, si accumulano, rendendo ancora più difficile lo smaltimento. In Cina è già emergenza nazionale, e il governo, infatti, starebbe pensando a nuovi progetti per evitare l’aggravarsi della situazione.
Le grandi aziende operanti nel settore e in altri ambiti, consce dell’insostenibilità da parte dell’ambiente nel lungo periodo, sta lavorando per realizzare nuove possibilità “ecologiche”: nei mesi scorsi abbiamo visto cellulari con scocca biodegradabile, caricabatterie solari e tanti altri prototipi di devices rispettosi dell’ambiente. Tra gli ultimi progetti di questo tipo spicca Intel, con alcuni sensori ipersensibili al calore, al movimento e alla luce, che consentirebbero di ricaricare il cellulare in qualunque occasione.
Ma non solo: questo tipo di accumulatori riescono ad assorbire anche le stesse onde elettromagnetiche delle reti mobili, trasformandole in energia, o addirittura il calore del corpo umano. Sembra davvero qualcosa di fantascientifico, ma di molto confortante per il futuro: il progetto di Intel, infatti, è ancora in fase germinale e non si hanno informazioni certe su quando tale tecnologia sarà resa disponibile.
Insomma. Qualora si trasformasse in un prodotto concreto, è possibile che i telefonini di domani non avranno alcun bisogno di ricarica elettrica “standard” e potranno autoalimentarsi con fonti alternative presenti nell’ambiente stesso in cui viene utilizzato. Seguiremo con particolare interesse i lavori di Intel su questo tema e vedremo se anche altre case produttrici seguiranno l’esempio del gruppo, ideando progetti sempre più originali e sempre meno nocivi per la salute del pianeta.