Purtroppo siamo ancora lontani dagli anni in cui – ipoteticamente – tra i moduli integrati nei cellulari troveremo quello che emette delle onde particolari atte a lenire i nostri mal di testa, ma la tecnologia dei nostri giorni può aiutarci ugualmente. E, anche questa volta, coadiuvata dall’onnipresente telefonino.
Come diciamo spesso i nostri cellulari sono un conglomerato tecnologico che portiamo sempre con noi, in ogni momento, e sono proprio questi due fattori che hanno ispirato il progetto del Dottor Fabio Antonacci, neurologo e presidente della European Headache Federation nonché responsabile del Centro medicina delle Cefalee del Policlinico di Monza. Antonacci ha esposto il suo progetto al meeting internazionale contro le cefalee di Madrid, che consiste in una speciale applicazione in grado di monitorare i nostri mal di testa.
Così il Dottor Antonacci ha esposto il suo progetto: ”Si scarica l’applicazione sul cellulare e si attiva il collegamento ad un server di un centro specialistico per le emicranie. A questo server hanno accesso il paziente e il medico che lo segue così da avere un controllo a distanza. Il cellulare avvertirà in caso di eccesso di analgesici facendo scattare l’allarme. Il programma potrà essere scaricato con pochi euro da Internet perché l’obiettivo è quello di renderlo il più possibile accessibile a tutti”.
A molti potrebbe parere una cosa di poca importanza, ma come spiega Antonacci “Il mal di testa è la diciannovesima causa di disabilità nel mondo in ordine di grandezza. Colpisce infatti 50 milioni di europei e ogni giorno circa 2 milioni di europei hanno attacchi di emicrania”. Addirittura il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità inserisce l’emicrania nella massima categoria di disabilità, classificandola disabilitante quanto la psicosi attiva, la demenza e la quadriplegia.
“Per l’economia Europea – aggiunge il dottore – chi soffre di emicrania rappresenta un costo sociale piuttosto alto corrispondente a circa 10 miliardi di euro l’anno. In Italia si stimano otto milioni di pazienti, e il ”costo” di un paziente soggetto a cefalee e’ valutato in circa 500-600 euro l’anno”. Diventa quindi fondamentale ricorrere a nuovi sistemi di monitoraggio, più costante possibile. E quale sistema migliore se non sfruttando quei mini-computer che tutti noi portiamo sempre in tasca?
Ci auguriamo che l’idea del Dottor Antonacci diventi quanto prima realtà, aiutando tutti coloro che soffrono di questi fastidiosissimi attacchi.