Il professor Lawrie Challis, un consulente del governo inglese, ex capo del Mobile Telecommunications and Health Research programme, cogliendo al volo la notizia del progetto Cosmo (di cui vi abbiamo parlato un paio di giorni fa) avverte i genitori: niente cellulare per gli adolescenti sotto i 12 anni. Questo per evitare ogni genere di problema di salute che potrebbe manifestarsi, dato che non sappiamo ancora nulla in merito agli effetti collaterali in merito all’uso del cellulare.
Le motivazioni di tal consiglio sono semplici: “Penso sia meglio che gli under 12 non usino i telefonini perché il loro sistema immunitario è ancora in via di formazione e sappiamo che a quell’età si è più sensibili e recettivi, basti pensare ai raggi ultravioletti: se un bambino viene esposto troppo al sole, ha più probabilità di ammalarsi di tumore alla pelle rispetto ad una adulto. Logico che tocchi ai genitori essere più duri su questo punto, ovvero non dare ai figli il cellulare, a meno che non vi siano specifiche ragioni di sicurezza che obblighino a comportarsi diversamente“.
Se per molti di noi può sembrare quasi scontato che i bambini sotto i 12 anni non abbiano un cellulare, i dati parlano chiaro: un recente ricerca della Eurispes-Telefono Azzurro 2009 evidenzia che il 53,7% dei bambini italiani fra i 7 e gli 11 anni ha un telefonino proprio. L’88,2% sostiene di usarlo solo per essere chiamati dai genitori, il 72,6 lo utilizza anche come fotocamera digitale. Quindi di ragazzini con il cellulare ce ne sono. E parecchi.
Quasi a smentire i consigli del professor Challis, interviene John Cooke, direttore esecutivo della Mobile Operators Association: “Stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità, non ci sarebbe la necessità di prendere precauzioni speciali per l’utilizzo dei telefonini da parte di adulti e bambini, ma se i genitori sono preoccupati, possono sempre incoraggiare i figli a fare chiamate brevi o ad usare gli auricolari o il vivavoce. Del resto, è meglio considerare i vantaggi tangibili che offre questo tipo di tecnologia piuttosto che lasciarsi condizionare dalla possibilità di effetti sulla salute ancora tutti da dimostrare“.
Chiaramente Cooke tira l’acqua al proprio mulino. Nel dubbio noi restiamo sempre della stessa opinione: finchè non si avranno dati certi, meglio educare i bambini ad un uso cosciente e moderato del telefonino.