La Apple ci ha abituati ad un nuovo modo di utilizzare il cellulare con le gesture, cioè specifici movimenti da compiere per comunicare al dispositivo di compiere determinate azioni, ma Nokia si è spinta oltre estendendo i movimenti alla piegatura dei nostri (futuri) telefonini.Le gesture sono state introdotte da Apple già da qualche anno. I “vecchi” PowerBook, infatti, montavano trackpad in grado di riconoscere se stavamo utilizzando un dito oppure due. Questo permetteva di scrollare una pagina web semplicemente appoggiando due dita e spostandole in verticale. Più recentemente è arrivato l’iPhone che ha fatto diventare queste gesture un comportamento “normale” con i suoi semplici gesti per ingrandire, ruotare ecc.
Nokia, a differenza di Apple, non si ferma alle gesture da compiere con le dita sullo schermo ma pensa già in modo tridimensionale. Nel 2008 ha iniziato una collaborazione con l’Università di Cambridge per un concept di telefono che, grazie alle nanotecnologie, permettevano di poterlo piegare come un braccialetto. Ora Nokia ha depositato un brevetto per questi cellulari “Morph” che prevede una tecnologia in grado di ottenere scorciatoie in base alla piegatura del telefono.
Nel momento in cui un dispositivo del genere “Morph” viene piegato a forma di bicchiere, lo smartphone ricercherà bar o caffetterie nella zona in cui ci troviamo, se venisse piegato tipo una scodella, la ricerca riguarderà ristoranti e pizzerie. Insomma, basterà dare una forma al nostro telefonino per impartirgli determinati ordini o sequenze di azioni.
Se questo può sembrarci il futuro “lontano“, sappiate che non è così: Nokia è pronta a scommettere che i cellulari flessibili che si potranno indossare come braccialetti saranno di norma entro il 2015. Se ancora non ci interessa indossare un cellulare-braccialetto, pensate a tutte le volte che mettiamo il telefonino nella tasca dei pantaloni e la loro presenza si fa piuttosto scomoda quando ci sediamo.
