Già ieri, presentandovi l’eccezionale risultato finanziario di Fastweb, vi abbiamo mostrato come il mondo della telefonia mobile non soffra troppo la crisi economica che il mondo vive già da parecchio tempo: la contrazione dei consumi non ha investito solamente il mercato della comunicazione mobile, ma, anche quello dei devices che permettono tale comunicazione. I modelli più costosi dei vari produttori, oltre che a essere oggetti del desiderio, sono sempre più acquistati: questa teoria è dimostrata dal fatto che Apple, grazie a uno straordinario boom di vendite, è al secondo posto tra i produttori di telefoni cellulari con un incremento di vendite da Giugno del 523%. Incredibile vero?
Questo dato impressionante, però, va interpretato: come vi abbiamo più volte segnalato, è finita l’era del cellulare “classico”, del telefono cellulare che “telefona e basta”. Ora il pubblico vuole qualcosa di più di un semplice telefono: vuole uno strumento che lo metta in comunicazione con il mondo tramite programmi di istant messaging, vuole navigare, giocare come mai ha potuto fare prima. Insomma, vuole una sorta di computer anche sul proprio telefono portatile.
Questo cambio di esigenze è naturalmente dettato dal “ricambio generazionale” a cui i telefoni sono sottoposti: se osservate bene la tabella qui sopra proposta, noterete che non è solo Apple ad avere aumentato le vendite in modo “spaventoso”. Con una diversa curva di crescita, anche i prodotti di RIM e HTC sono tra i più venduti: capite ora che la chiave di interpretazione che vi abbiamo fornito può essere esatta.
Siccome il pubblico non vuole più il “cellulare che telefona” e vuole funzioni aggiuntive, ecco che Apple, HTC e RIM hanno decisamente aumentato le proprie vendite a discapito di Nokia. Non che quest’ultima non venda, anzi, tiene saldamente la testa, ma in futuro questo primato potrebbe prima o poi cessare. Nokia dovrebbe investire sul futuro, magari promuovendo anche dei device “di fascia alta” magari con a bordo Windows Mobile 7 anziché l’ormai classicissimo Symbian. Una bestemmia? Si, possiamo crederlo anche noi, ma è questo che il mercato, attualmente, vuole.